Ancona Calcio: il sindaco Silvetti interviene sulla crisi societaria

Il sindaco Silvetti risponde alla Curva Nord e incontra Polci per discutere il futuro dell'Ssc Ancona.

di GIUSEPPE POLI
29 maggio 2025
Uno degli striscioni contro il neopresidente Polci comparsi ieri in città

Uno degli striscioni contro il neopresidente Polci comparsi ieri in città

Stavolta sull’Ancona entra in campo il sindaco Daniele Silvetti e lo fa con dichiarazioni molto chiare e circostanziate, dopo il comunicato della Curva Nord di ieri che, appunto, lo invita a prendere in mano le sorti dell’Ancona: "Sono onorato di quest’attenzione, ricordo che esistono una società, una matricola, una proprietà che per vicende interne s’è sintetizzata con una figura, quella di Polci. Posso ascoltare, capire quale sia la loro strategia, ma mi pare che ci sia un rapporto piuttosto logoro e compromesso con Polci. Non posso che chiedergli lumi sulla reale volontà di andare avanti. Premesso che va espressa gratitudine a chi ha reso possibile il mantenimento dell’Ancona in serie D, chi ci ha messo i soldi e si è esposto. Io ho fatto la mia parte. Adesso però la città chiede un passaggio ulteriore che consenta all’Ancona di puntare al salto di categoria. Abbiamo bisogno di imprenditori che diano stabilità al calcio anconetano. Altre possibilità mi lasciano freddo e preoccupato. Incontro sempre tutti, a parte situazioni border line, ma il comunicato della tifoseria dice cose molto precise. Incontrerò Polci per capire cosa intende fare". Fin qui il sindaco, dunque, che esprime la sua opinione in seguito alla contestazione della tifoseria che la Curva Nord ieri ha rilanciato con nuovi striscioni e un comunicato che rendono la situazione ancora più incandescente. Probabilmente il sindaco Daniele Silvetti ha pronta una concreta alternativa alla società che intende realizzare Polci, un asso nella manica che può giocarsi solo se l’attuale società lo delegherà a condurre in porto la sua, di trattativa, quella che farebbe capo un gruppo imprenditoriale alberghiero asiatico. "Innanzitutto, il nostro obiettivo era ed è l’allontanamento di tutti i nove membri che componevano l’indegno direttivo dell’Ssc Ancona nella stagione passata – recita la nota della Curva Nord–. Detto questo ribadiamo con forza, visto che Polci non sembra capirlo, che ciò che noi vogliamo ottenere nell’immediato in qualsiasi modo, sono le sue dimissioni, le sue e quelle di Brilli e Manciola, figure che, insieme ai sei dimissionari, hanno dimostrato di non essere degni di questa città e anzi, stanno continuando a dimostrarlo arrogandosi il diritto di decidere le sorti di 120 anni di storia biancorossa. Forse non sapendo che Ancona, con affaristi e banditi, ha già dato, non troveranno porte aperte in nessun modo. A tal proposito infatti, è doveroso ricordare a Polci e alle figure con le quali si sta interfacciando o si interfaccerà, quanto sia difficile fare calcio con tifoseria che contrasterà in qualsiasi modo la sua figura, una tifoseria disposta a non entrare in casa, a boicottare la campagna abbonamenti, una tifoseria che è custode dei marchi e che può decidere o meno la loro concessione. Curva Nord vuole che la società Ssc Ancona ritorni in mano a chi le ha dato vita un anno fa e a chi le ha dato questo direttivo imbarazzante, a chi ha le competenze e il dovere morale di cercare e trovare la migliore situazione per la squadra della città, a chi, si spera, viva il calcio ad Ancona come lo vive il cittadino anconetano, volendo il meglio per l’Ssc Ancona. Questo è quello che ci aspettiamo/pretendiamo da Palazzo del Popolo e dal sindaco Silvetti". Un comunicato duro e di estrema opposizione a Polci e all’opera che sta svolgendo per portare ad Ancona nuovi soci, che sono Roberto Felleca e Alessandro Di Paolo, pronti a rilevare l’Ancona appena essa avrà concluso la trasformazione in società di capitali. Ma adesso il buon esito dell’operazione dovrà inevitabilmente confrontarsi con Silvetti.

Giuseppe Poli

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