Ancona, c’è sempre un 4 giugno. Polci incontra oggi il Co.Mo. group
La company vorrebbe il controllo della maggioranza delle quote. Da capire i passi dell’imprenditore edile

Polci e Manciola dopo l’incontro in Comune con il sindaco
Appuntamento vitale per l’Ancona a un anno esatto dal disastro dello scorso 4 giugno. Una data che riporta alla mente ricordi terribili, con centinaia di tifosi fuori dalla sede biancorossa e una speranza svanita con il trascorrere delle ore. La storia della scorsa estate è recente quanto viva nella memoria di tutti gli sportivi anconetani, ma per fortuna l’esito di questo 4 giugno potrebbe in parte alleviare quel ricordo.
Perché stamattina, in uno studio legale della Capitale, il presidente Massimiliano Polci e il segretario Andrea Manciola prenderanno le misure alla proposta di acquisto che è pronto ad avanzare nei confronti dell’Ancona il Co.mo. Group, solida realtà imprenditoriale basata a Singapore e con investimenti in tutto il mondo nel settore lifestyle, tra hotel di lusso, spa, centri benessere e altro – investe anche nello sport e possiede la Blue Sky Events. Questo in seguito al primo incontro intercorso tra lo studio legale che rappresenta il gruppo nello scorso mese di aprile e poi il successivo a maggio, con tanto di visita degli interessati nel capoluogo per vedere, capire e conoscere. Il Co.mo. Group, infatti, vorrebbe acquistare l’Ancona ma anche e soprattutto effettuare investimenti in città, non soltanto in ambito sportivo. Un affare a 360 gradi, per il gruppo, che comprenderebbe dunque, oltre alla prima squadra di calcio anconetano, anche la gestione di impianti sportivi e una trattativa importantissima per il Comune, quella relativa all’area ex Tiong con cui il Comune stesso potrebbe rientrare di oltre un milione di euro mancanti a bilancio. Dunque ricadute di enorme interesse, non solo sportivo, per il capoluogo.
Ecco perché la responsabilità odierna di Polci e Manciola è doppia: non ci sono solo da valutare la proposta economica del potenziale investitore e il suo progetto in chiave calcistica, ma anche e soprattutto un investimento complessivo che la città non può lasciarsi sfuggire. "Se dovesse esserci un gruppo imprenditoriale importante pronto a rilevare la società, non saremo noi a ostacolare il suo ingresso – aveva ribadito Andrea Manciola a margine del confronto di venerdì scorso con il sindaco Daniele Silvetti –. Da parte nostra massima disponibilità, ma abbiamo bisogno di una proposta concreta. In base a questa decideremo". Polci è tornato alla guida della Ssc Ancona dopo l’ultimo direttivo, convinto di poter portare a termine la trattativa con una cordata di imprenditori che prevedeva l’ingresso di Alessandro Di Paolo ma anche di Roberto Felleca, nome poi tramontato, almeno in apparenza. E ha lavorato in tale direzione. Finché venerdì, nel confronto con il sindaco, non s’è trovato di fronte a una palese alternativa, quella che finora aveva visto coinvolto Silvetti, e che non può non essere tenuta nella massima considerazione. Anche a costo di far saltare tutto quello che Polci e Manciola hanno costruito a fatica fino alla scorsa settimana. C’è di mezzo l’interesse di una città intera, non solo della sua forte componente calciofila. La strada è stata aperta dalla politica e dal sindaco, adesso Polci e Manciola sembrano avere una sola possibilità, e cioè quella di presentarsi alla piazza con la migliore notizia calcistica degli ultimi dodici mesi, dal quel 4 giugno. La solidità economica, l’immagine e le possibilità d’investimento di una realtà come il Co.mo. Group di Christina Ong rappresentano un’opportunità che Ancona non può lasciarsi sfuggire. Da Tiong a Co.mo. Group, da Oriente a Oriente, passando per un anno di ripartenza con Marconi e Polci. Ora la strada appare obbligata.
Giuseppe Poli
Continua a leggere tutte le notizie di sport su