Ancona: il ruolo cruciale di Silvetti nella trasformazione societaria
Silvetti guida la mediazione per la trasformazione dell'Ancona in una società di capitali trasparente.

Il sindaco, Daniele Silvetti farà da raccordo tra il nuovo gruppo e l’Ancona
Il triangolo no. Con queste parole parafrasate da una nota canzone si potrebbe rendere l’idea del pensiero di Daniele Silvetti nel gestire la criticità societaria dell’Ancona esattamente un anno dopo. Poco a che vedere con la debacle a ciel sereno dello scorso 4 giugno, se non per la curiosa presenza di questa figura geometrica caratterizzata dal sindaco della città al vertice apicale, da Macerata in uno dei vertici della base (Massiliano Polci da Belforte del Chienti oggi, Mauro Canil da Matelica in precedenza), un gruppo del Far East nell’altro (Co.Mo Group, invece del tristemente famoso gruppo Tiong). La differenza di fondo, anche nel determinante contributo di negoziazione e di mediazione che il primo cittadino è chiamato a dare, è che un anno fa c’era una società inadempiente in modo decisivo. Adesso invece il suo interlocutore è una associazione sportiva recentemente ricostituitasi, ed in procinto di trasformarsi in una trasparente società di capitali. La figura che ha acquisito il vertice a pieno titolo, Polci, é in realtà da capire meglio nell’apporto che può fornire ad un progetto Ancona strutturato e credibile. Ciò per diversi motivi. Il primo: i tifosi non lo vogliono, e tutti sanno che questi ultimi sono i proprietari del marchio calcistico del cavaliere armato, che consegnarono con gioia all’allora presidente onorario Vincenzo Guerini, ma che non ripeterebbero il gesto verso Polci. E non lo farebbero perché al di là del sodalizio che tale imprenditore ha avuto con il fuoriuscito Marconi,lo considerano finanziariamente debole, reputando inaffidabili e con soggetti "da mordi e fuggi" le trattative che Polci stesso sta conducendo con gli imprenditori Di Mauro (settore cinematografico), Felleca (dai troppi raid calcistici) e Di Napoli di Netoip (l’unico che a nostro avviso ha finora dimostrato un gesto concreto e che sarebbe chiamato ora ad un esborso molto diverso, almeno in caso di ambizioni calcistiche degne). Ecco quindi che il ruolo del sindaco Silvetti torna ad essere molto importante, e nella mole di lavoro preparatorio che egli ha svolto nelle recenti settimane (e che avrà uno step fondamentale nell’incontro a Roma di domani tra Co.Mo. e Polci), sicuramente gli saranno tornate utili le competenze ed esperienze di avvocato, almeno quanto la carica politica che ricopre, e che tanta speranza infonde nei tifosi dell’Ancona. Insomma, la credibilità del progetto Ancona passa ancora dalle stanze di Palazzo del Popolo: dall’incontro di domani si capirà se questa alle porte sarà un’altra estate di suspense o all’insegna della programmazione per tornare nel calcio che conta.
Gianmarco Minossi
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