Ancona, patron nel mirino. "Marconi, passione e forza. Bisogna tenerselo stretto. Vogliamo il salto di qualità»
Il presidente Recchi dopo gli striscioni dei tifosi: "Noi non facciamo promesse"

Il presidente Recchi dopo gli striscioni dei tifosi: "Noi non facciamo promesse"
Gli striscioni esposti a Civitanova dalla tifoseria biancorossa e poi sul cavalcavia dell’asse sono un chiaro segnale di malessere. Quello di una tifoseria che chiede chiarezza, che ha ancora sulla pelle la rabbia e l’amarezza di quel 4 giugno in cui, senza una spiegazione plausibile, la serie C è evaporata nel giro di poche ore. "Marconi, o sei all’altezza o fatti da parte! E’ finita la pazienza" e "Basta teatrini sui giornali e delusioni, Ancona ha bisogno di rivalsa e ambizioni" parlano chiaro. Sul tema societario e sul futuro del cavaliere armato interviene il presidente Antonio Recchi.
Presidente, che dice degli striscioni dei tifosi?
"Dispiacciono. E vengono presi come spunto di riflessione. Ognuno sta al suo posto e il tifoso fa il tifoso. Rispettiamo quello che hanno detto. Ma vorrei far capire quello che è il pensiero del patron, quello che vuole fare e che farà. Non ha detto che faremo voli pindarici, ma neanche che vuole tirarsi indietro. Siamo tutti allineati sul fatto che Ancona non si merita questa categoria e che deve essere solo di passaggio. Stiamo lavorando molto forte per fare crescere questa società, non abbiamo mai fatto mancare nulla a nessuno".
I tifosi vogliono chiarezza e che si alzi l’asticella, vivacchiare in serie D non entusiasma nessuno.
"E noi alzeremo l’asticella. Ma da qui a proclamare la vittoria del prossimo campionato ce ne passa. Questo non significa che non ci proveremo. Non promettiamo centri sportivi, serie A o serie B, sappiamo quali sono i passi da fare per non rivivere un 4 giugno".
Marconi si sente lasciato solo?
"Marconi fa il suo e non si sente lasciato solo da nessuno. Ha detto una cosa diversa, ha usato termini forti per stimolare la piazza. Lui ci mette il cuore, la passione e tanto portafoglio".
Ci sono trattative in corso per fare entrare altri imprenditori?
"Se ci sono trattative non ne parliamo sui giornali, ma siamo aperti all’allargamento. Anche con questa compagine, però, siamo abbastanza solidi".
Il dissidio con Polci porterà all’abbandono dell’ex presidente?
"Polci è uno sponsor e un socio, e farà quello che vuole. Non ritorno più su questa vicenda". Che campionato sarebbe, il prossimo, se Marconi restasse da solo?
"Sicuramente importante. Vogliamo solo fare le cose seriamente, senza promettere mari e monti. E teniamoci stretto Marconi, imprenditore di Ancona, appassionato e forte".
Ma tutti chiedono un salto di categoria.
"Ma chi ha detto che non debba arrivare. Ma tra il dire e il fare vanno fatte prima tante cose. Ora abbiamo tempo per programmare, possibilità di scelta, di fare anche le cose giuste. I due striscioni fanno male, ma nessuno ha detto che non faremo la squadra per vincere. Guardiamo quello che abbiamo fatto, intanto. Poi l’anno prossimo alziamo l’asticella".
Teamsystem ha detto di non essere interessata a sponsorizzare.
"Vedremo se si potrà valutare magari qualcuno in parallelo". Facciamo chiarezza sul budget di quest’anno. "Un budget importante, spenderemo un milione e 700mila euro, compresi i 400mila a fondo perduto. La prima squadra costa 900mila euro lordi, poi ci sono lo staff, il mantenimento della società, il settore giovanile. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. E lo faremo anche l’anno prossimo. Non ci tireremo indietro".
Avete debiti in giro?
"Scherziamo? Tutti i pagamenti sono regolari".
Giuseppe Poli
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