Ancona, Tamai nel futuro. "La piazza non può reggere un altro anno in serie D. Rinforzi, dipende dal budget»
Il direttore sportivo: "Non possiamo sederci ora, il mister sa come si fa" .

Il direttore sportivo: "Non possiamo sederci ora, il mister sa come si fa" .
Direttore Tamai, contro il Teramo una sconfitta immeritata. Quest’Ancona vuole davvero provare a risalire la classifica? "Perché non provarci, al punto in cui siamo – attacca Pietro Tamai – oggi dopo la sconfitta è più complicato ma dobbiamo cercare di arrivare il più in alto possibile. Almeno quinti, meglio quarti, o terzi. Cercando di dare sempre il massimo come abbiamo sempre fatto". Cos’hanno più dell’Ancona le quattro che la precedono?
"Se guardiamo le partite giocate finora, quella che abbiamo davvero meritato di perdere è stata l’andata a Teramo. Quella di domenica scorsa no, ma anche nelle due col Chieti, sia all’andata che al ritorno, meritavamo di più noi. E con la Samb era più giusto il pari. Indubbiamente, però, se hanno fatto quei punti hanno qualcosa in più. Soprattutto un programma di lavoro che viene dall’anno precedente, noi siamo partiti di corsa".
Quanti giocatori vede tra i possibili riconfermati per l’anno prossimo?
"Della rosa attuale una buonissima parte, per andare poi a fare gli inserimenti giusti, titolari oppure riserve di lusso che alzino il livello del lavoro settimanale. Ma tutto dipenderà anche dal budget".
Terza miglior difesa, ma l’attacco continua a faticare.
"Sì, avevamo fatto un bel filotto, nelle ultime giornate siamo un po’ calati. Se manca Alluci abbiamo un po’ meno imprevedibilità, Martiniello ha avuto un calo dopo la febbre. Non sono scuse, sono cose che poi si pagano, negli ultimi giorni abbiamo avuto qualche problema fisico e quando ne manca più d’uno cominciamo a essere un po’ corti. Anche se mi ha fatto piacere vedere la gara di Gianelli, un’ora giocata molto bene".
Undici partite alla fine della regular season: cosa aspettarsi nel seguito della stagione? "Spero che si riesca ad alzare l’asticella, poi tireremo le somme. Adesso guardiamo alla partita con la Civitanovese. Fondamentale pensare a una gara alla volta".
Non c’è il rischio che la squadra si sieda, con il trascorrere delle giornate?
"Potrebbe essere, ma dobbiamo fare in modo che non succeda. Il mister conosce benissimo il calcio e sa che bisogna mantenere alta l’attenzione".
Sarebbe un peccato. La squadra ha ancora margini di crescita?
"Con il filotto fatto abbiamo visto una squadra che può arrivare a quel livello. Mi auguro che possa avere un colpo di coda per migliorarsi ancora. Intanto è indispensabile mantenere il quinto posto, recuperando al 100% tutti i giocatori".
Se le verrà chiesto di restare al suo posto, l’anno prossimo, resterà?
"Io sto benissimo ad Ancona, mi piacerebbe ricominciare programmando il lavoro, avendo l’opportunità di collaborare tutti insieme, perché ce lo meritiamo. Ma ci sarà da lavorare, la piazza non può vivere un altro anno come questo".
Anche perché ci sarà da lavorare d’anticipo soprattutto sulla questione under, no?
"Sì, la parte tecnica col gruppo che abbiamo non mi spaventa. L’under invece è sempre una preoccupazione, in questo campionato, ma è una problematica per tutti, soprattutto per chi non ha avuto tempo di costruire. Ma prima degli under serve il campo di allenamento".
Giuseppe Poli
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