Ascoli, a Ferrara una vittoria buttata Troppi avvicendamenti, caos in difesa
Dopo il 2-0 assestato dal Picchio alla Spal con i centri di Tirelli e Corazza, tutto è stato annullato
Il punto conquistato a Ferrara venerdì sera ha certamente permesso all’Ascoli di muovere il primo passettino in questo nuovo campionato di C, ma resta ancora grande la delusione e l’amarezza per gli altri due punti buttati quando tutto sembrava essersi messo nel migliore dei modi. Dare giudizi affrettati è prematuro nel calcio agostano, ma sicuramente l’incontro con la Spal ha già fornito le prime indicazioni. Dopo il 2-0 assestato dal Picchio con i centri di Tirelli e Corazza (al secondo gol in due gare dopo il centro di Arezzo nel match di coppa), tutto è stato annullato dall’azzardato cambio di modulo della ripresa, dal risolvibile calo di concentrazione avuto e soprattutto da una serie di cambi operati da Carrera che non hanno aiutato a produrre gli effetti sperati nella difesa del doppio vantaggio. Ai padroni di casa così è bastata la giusta determinazione, quella non avuta dai bianconeri, e l’ingresso dell’ex Antenucci che a quasi quarant’anni ha seminato il panico permettendo ai suoi di rimontare ben due reti in 6’. La sensazione è stata che i tanti stravolgimenti operati rispetto alle due precedenti uscite in casa col Gubbio (2-1) e in trasferta ad Arezzo (2-1), abbiano generato confusione tra gli stessi interpreti che si sono avvicendati. E in questo Carrera e il suo staff probabilmente hanno delle importanti responsabilità. Il tecnico dopo aver disertato la conferenza della vigilia, ha saltato anche quella al termine della partita con la Spal che invece gli avrebbe offerto l’occasione giusta per spiegare idee e mosse attuate.
Il timoniere dell’Ascoli si sarebbe dovuto regolarmente presentare davanti ai microfoni dopo l’intervento del direttore sportivo Righi e invece all’ultimo secondo si è successivamente deciso di restare dietro alla tenda per sbirciare se qualcuno avrebbe tirato qualche pomodoro. E così nelle ore successive sono stati in molti a porsi dei quesiti sulla preparazione e sulla successiva gestione della gara da parte del tecnico. Quelle maggiormente emerse sono state le tante turnazioni in difesa. Scelta probabilmente utile in fase di preparazione per tenere tutti in considerazione, ma ora poco proficua per creare quegli equilibri di reparto necessari. In pochissimo tempo si è passati dalla linea a quattro (contro Gubbio e Arezzo) all’inedito terzetto del primo tempo con la Spal. E poi ecco di nuovo il ritorno alla difesa a quattro nella ripresa, ma con elementi che non erano mai partiti dall’inizio insieme. La coppia Tavcar-Piermarini (Gubbio) è stata superata dal duo Menna-Piermarini (Arezzo), per poi passare al trio Alagna-Menna-Gagliolo (Spal). Magari sia Carrera che il suo staff non hanno ancora le idee chiare, ma adesso che il campionato è ufficialmente partito forse è il caso di iniziare a credere su determinati principi.
Massimiliano Mariotti
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