"Ascoli, adesso devi rialzarti". Agostini: voglio restare ottimista

L’ex bianconero: "Non sono d’accordo sull’imposizione del gioco dal basso. Ricordo le parole di Boskov"

di MASSIMILIANO MARIOTTI
1 marzo 2025
Meco Agostini

Meco Agostini

Ultimi dieci appuntamenti per l’Ascoli di Cudini che si accinge ad affrontare il suo decisivo finale di stagione. Il prossimo appuntamento in programma a Perugia (avvio alle 20.30) offrirà la possibilità di rialzarsi dopo il pesante ko in casa con la Ternana. A parlare del momento che stanno vivendo i bianconeri è stato l’ex Meco Agostini.

Che idea si è fatto dell’attuale tecnico del Picchio? "Adesso c’è un allenatore che conosce l’ambiente. Cudini sa bene come funziona la piazza. L’Ascoli ormai vive in terapia intensiva da qualche anno. Cudini è stato intelligente a capire dove toccare, facendo leva sui ragazzi, sull’impostazione e sulla mentalità".

Cosa pensa dell’ultima sconfitta? "Credo che sia stato un incidente di percorso. In precedenza la squadra aveva vinto a Pescara e non è da tutti. Contro la Ternana sono stati fatti due errori e in partite così poi li paghi. Non sono d’accordo sull’imposizione del gioco dal basso. Ricordo Boskov che ci diceva ‘la palla dietro meno c’è, meglio è’. Bisognerebbe tornare ad essere un po’ più pratici".

Che partita sarà al Curi? "Sarà una partita accesa. Ricordo una gara di Coppa Italia dove vincemmo 4-0 con Boskov. In questo momento entrambe sono in difficoltà e penso si debba rischiare il meno possibile. Spero che si possa fare risultato, ma anche un pareggio non sarebbe male".

Quanto pesa il digiuno di Corazza? "Non si riesca a capire perché si sia un po’ bloccato. Magari sarà un momento no. L’Ascoli comunque non rischia di fallire l’obiettivo che chiaramente è la salvezza. Adesso si potrà puntare solo a questo senza guardare altro. Nonostante lo scalpore che si sta sviluppando attorno a questa società, il mister e i ragazzi stanno facendo discretamente bene".

Che finale di stagione prevede? "L’Ascoli ha tutti i presupposti per chiudere il cammino in una posizione di classifica tranquilla. Considerando le acque un po’ agitate, eviterei le ambizioni. Queste richiedono progetti, solidità, stabilità. In questa situazione tempestosa la squadra sta dando il meglio. Alcuni giocatori sembravano smarriti e invece ora vari elementi si stanno ritrovando. La squadra ora mi sembra più solida anche a centrocampo".

È preoccupato per il futuro? "Voglio restare ottimista, però le situazioni che si stanno sviluppando generano comunque delle preoccupazioni. Quando ci sono debiti e la Guardia di Finanza viene più volte a fare dei controlli non è mai un bel segnale. Parliamo di problematiche che inevitabilmente possono ripercuotersi anche sulla squadra. La responsabilità poi non si sa mai di chi è. Oggi trovare il benefattore che si accolla tutto non è semplice. Mi auguro che si possa trovare la famosa luce in fondo al tunnel. Magari sarà proprio il patron a sistemare le cose. Glielo auguro. Ma se dovesse finire è importante che si ricominci su un qualcosa di concreto".

Massimiliano Mariotti

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