Ascoli, festa rovinata dal dopo gara. Stop fino a maggio per il dg Verdone

La pesante sanzione del giudice sportivo arriva dopo gli spintoni e le urla a Pescara contro la classe arbitrale

di MASSIMILIANO MARIOTTI
19 febbraio 2025
Il tecnico Cudini dopo. il rigore

Il tecnico Cudini dopo. il rigore

La festa dell’Ascoli per l’importante exploit esterno ottenuto in casa del Pescara è stata in qualche modo rovinata dal rovente dopo gara che ha visto protagonista in negativo il direttore generale Domenico Verdone. Il dirigente bianconero, al termine di un confronto estremamente carico di tensione per l’importante posta in palio che le due squadre si sono contese, ha perso letteralmente la testa lasciandosi andare ad un comportamento poco consono nei confronti dei rappresentanti della classe arbitrale della serie C e della procura federale Figc che erano presenti all’Adriatico. Le azioni messe in atto da Verdone così nella giornata di ieri hanno inevitabilmente condotto all’inibizione comminata nei suoi confronti fino al 2 maggio 2025. Data in grado di ricomprendere tutte le gare ufficiali fino alla fine del campionato (la conclusione è programmata per il 27 aprile), esclusi chiaramente i successivi ed eventuali playoff.

Nella motivazione espressa dal Giudice sportivo si legge che il direttore generale dell’Ascoli sarà inibito a svolgere ogni attività in seno alla Figc, a ricoprire cariche federali e a rappresentare la società nell’ambito federale fino alla suddetta data. Tra le motivazioni poi l’organo di giustizia sportiva specifica che Verdone è stato pesantemente sanzionato per "avere, al termine della gara, tenuto un comportamento non corretto nei confronti del designatore degli arbitri (l’ex direttore di gara di serie A e B Maurizio Ciampi che dal luglio 2021 è il responsabile della Can C) in quanto, mentre quest’ultimo si trovava sulla porta d’ingresso in attesa di entrare negli spogliatoi, lo spintonava".

Inoltre sempre il direttore generale del Picchio aveva "al termine della gara, tenuto un comportamento non corretto nei confronti di un componente della procura federale in quanto, mentre quest’ultimo si trovava nella stanza riservata e stava redigendo il rapporto di gara, urlava nei suoi confronti parole irrispettose e colpiva la porta della stanza con un pugno. Ritenuta la continuazione misura della sanzione in applicazione degli artt. 4 e 13, comma 2, c.g.s., valutate le modalità complessive della condotta e la gravità delle condotte poste in essere (r. proc. fed., r. c.c.)".

Oltre al diggì dell’Ascoli è stato squalificato per un turno anche il fisioterapista Emiliano Di Luigi che negli ultimi minuti del primo tempo, con l’Ascoli in svantaggio di un gol, era stato espulso dall’arbitro Rinaldi di Bassano del Grappa per le proteste indirizzate all’assistente arbitrale. Due le sviste eclatanti del fischietto veneto che nel corso della ripresa aveva negato due rigori solari al Picchio per due tocchi di mano in area operati prima da Pierozzi e poi dall’ex Brosco. Il suo di certo non è stato un arbitraggio in grado di evitare polemiche.

Massimiliano Mariotti

Continua a leggere tutte le notizie di sport su