Ascoli, finisce l’avventura in Coppa. Corazza illude ma passa il turno l’Arezzo
Bianconeri avanti nel primo tempo grazie all’attaccante, poi arrivano le reti di Chiosa e Pattarello. Tanti esperimenti per Carrera
AREZZO
2
ASCOLI
1
AREZZO (4-3-3): Trombini; Montini (27′ st Catanese), Del Fabro, Chiosa, Coccia; Settembrini (16′ st Fiore), Mawuli, Renzi; Guccione, Gucci, Pattarello (34′ st Gigli). A disposizione: Galli, Borra, Armini, Iori, Bigi, Barboni. Allenatore: Troise
ASCOLI (4-3-3): Raffaelli; Alagna, Menna, Piermarini, Cozzoli (11′ st Maurizii); Campagna (11′ st Adjapong), Bando, Varone (36′ st Bertini); Tirelli, Corazza (17′ st Caccavo), D’Uffizi (36′ st Marsura). A disposizione: Livieri, Abati, Re, Maiga, Gagliolo, Tavgar, Caucci.
Allenatore: Carrera.
Arbitro: Di Loreto di Terni
Reti: 11’pt Corazza, 27’ pt Chiosa, 31’st Pattarello
Note - 2.221 spettatori di cui 275 da Ascoli. Ammoniti: Cozzoli, Guccione, Tirelli, Montini, Chiosa
Ieri sera ad Arezzo è andato in archivio il secondo turno di Coppa Italia di C che ha visto i bianconeri cadere 2-1 davanti a 275 tifosi del Picchio. Inutile il gol di Corazza in avvio, visto che i padroni di casa l’hanno poi ribaltata con Chiosa e Pattarello. Carrera ha mischiato un po’ le carte, facendo esordire Maurizii nella ripresa e lasciando i nuovi portieri in panchina.
Ora, comunque, il club guidato da Massimo Pulcinelli si prepara ai nastri di partenza per dare ufficialmente avvio al proprio cammino nel torneo di C. All’indomani della pesante e dolorosa retrocessione fatta registrare a maggio i vertici societari hanno dovuto concentrare le proprie forze, tra le furenti contestazioni della piazza, per contenere le rilevanti criticità economiche che affliggono le casse del Picchio cercando, allo stesso tempo, di ristrutturare la squadra, abbassare il monte ingaggi, contenere le spese e puntando su giovani profili di prospettiva su cui poi eventualmente monetizzare in futuro. Chiaramente per cancellare la macchia prodotta dalla maldestra gestione operata fino a ieri ci vorrà un campionato di vertice, magari con la possibilità di provare almeno a correre per il ritorno in B. Probabilmente soltanto in questo caso tutto scivolerebbe alle spalle come in una sorta di brutto incubo poi dimenticato da un flash più recente e di certo maggiormente felice. Per l’imprenditore romano a capo della catena nazionale Bricofer sarà il settimo anno con l’Ascoli, il primo in serie C.
Ricostruire dalle ceneri non sarà facile e la frattura venuta in essere con l’ambiente potrebbe non agevolare la situazione. I gruppi del tifo organizzato hanno ribadito con fermezza la propria linea e ad oggi la campagna abbonamenti non sembra essere ancora decollata. Gli ultras continueranno a disertare tutte le gare in casa per essere presenti solo in trasferta dove, come successo anche ieri, esporranno lo striscione "Meglio una coerente solitudine che un vile compromesso". Tutto chiaramente passerà soprattutto per i risultati del campo, l’unico vero giudice inappellabile. Da qui in poi si potrà realmente capire se l’Ascoli riuscirà a rialzarsi.
Massimiliano Mariotti
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