Ascoli, la fondazione non convince. I tifosi non accolgono la proposta
La frattura con Pulcinelli resta impossibile da ricucire. Si aprono nuovi scenari

Il sindaco Marco Fioravanti con l’assessore Nico Stallone ed Enrico Diomedi
La proposta della fondazione di partecipazione annunciata dal sindaco venerdì pomeriggio, nel corso dell’assemblea pubblica ai giardini di corso Vittorio Emanuele, non sembra affatto aver raccolto i favori dei tifosi. Sono stati in molti a sollevare dubbi e perplessità, in qualche frangente il disappunto e le proteste dei presenti si sono fatte anche più decise, sulla soluzione pensata da Marco Fioravanti per cercare di ovviare al problema sorto a ridosso del ritiro di Metalcoat dalla trattativa per l’acquisto del club. Di fatto ora a dover affrontare la prossima stagione, e tutto il peso economico che ne deriverà, sarà solo ed esclusivamente l’attuale proprietà guidata dal patron Massimo Pulcinelli. In questa fase il club sta provando a ripartire con le ossa letteralmente rotte e tutto lo scenario legato alla drammatica massa debitoria accumulata potrebbe accrescere in maniera decisamente importante le difficoltà in grado di venire in essere nel corso della campionato. Il rischio vero e tangibile di andare incontro al secondo fallimento della storia del Picchio, dopo quello del 2013, c’è. Inutile girarci intorno e fare ancora una volta finta di niente di fronte a problematiche reali. Per molti sostenitori bianconeri la scelta della fondazione volta a reperire le risorse economiche necessarie per operare azioni di controllo o interventi di salvataggio a determinate condizioni, si tradurrebbe nel dare ossigeno e prolungare la permanenza sotto le cento torri di una società che ormai la città ha deciso in maniera netta e perentoria di scaricare definitivamente. La frattura resta insanabile e la tifoseria a breve potrebbe riprendere a manifestare il proprio disappunto attraverso dure contestazioni.
Gli attuali vertici societari, oltre a tutti i pagamenti da effettuare e all’indagine della Guardia di Finanza, dovranno sostenere anche un monte ingaggi troppo elevato per questa categoria. Basti soltanto pensare che un giocatore come Forte ad oggi peserebbe 750mila euro lordi. Il discorso vale anche per altri profili che il Picchio in C non potrebbe assolutamente permettersi di pagare, come ad esempio Gagliolo (470mila lordi), Mantovani (450mila lordi), Quaranta (280mila lordi) e lo stesso tecnico Carrera (300mila lordi). Già soltanto considerando questa porzione di tesserati ci sarebbero altri 2milioni di euro ulteriori da sborsare. Anche nella giornata di ieri infine Rabona è tornata a ribadire una linea in realtà poco concreta: "Rimane vivo l’interesse di contribuire ad un positivo futuro attraverso l’acquisto della totalità delle quote". Ma se la stessa Rabona aveva avuto difficoltà a ricapitalizzare, oggi come potrebbe accollarsi una passività del genere? Il teatrino sembra destinato a continuare.
Massimiliano Mariotti
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