Ascoli, meglio pensare alla salvezza. Col Perugia un altro passo indietro
Ancora una volta il Picchio è finito per steccare l’appuntamento che poteva dare una svolta alla stagione

Il patron Massimo Pulcinelli al Curi
Ascoli, tutto chiede salvezza. La sconfitta di Perugia (2-1), la seconda consecutiva dopo quella interna con la Ternana (0-3), ha offerto una risposta precisa al club bianconero che ora, piuttosto che guardare verso l’alta classifica, sarà costretto a concentrarsi prettamente nell’evitare brutti scherzi in questo decisivo finale di stagione. Ancora una volta il Picchio è finito per steccare l’appuntamento in grado di dare slancio ad una squadra partita lo scorso agosto con evidenti difficoltà e poi finita per incontrarne anche altre cammin facendo. Nel mentre sono stati cambiati quattro allenatori e molti dei giocatori sui quali si erano deciso di puntare nella prima parte del campionato poi sono stati ceduti a gennaio. A conferma di quanto si erano rivelate giuste le operazioni effettuate in sede di mercato. Il dato più preoccupante emerso ora dopo qualche buona prestazione fatta registrare dall’arrivo di Cudini, è che in campo il gruppo ha mostrato un’involuzione sotto vari aspetti. Come quelli legati ad un senso di appartenenza quasi mai visto tra gli attuali giocatori, oltre alla nuova assenza di determinazione, di gioco e aggressività. Sul rettangolo verde è ricomparsa una formazione poco compatta, disunita e soprattutto slegata tra i reparti. Eppure nelle prime settimane di lavoro il cambio trovato attraverso il lavoro svolto da Cudini si erano intravisti. Difficile comprendere quali fattori siano arrivati oggi a produrre questo deciso passo indietro. Paradossalmente nel match del Curi il reparto difensivo, quello che teoricamente doveva fare più fatica per via delle tante assenze, in realtà è stato quello che si è meglio comportato rispetto agli altri. A centrocampo Odjer si è ritrovato per predicare da solo in entrambe le fasi. Varone è parso in riserva confermando quel momento no che prosegue ormai da troppe settimane, mentre Carpani non è riuscito a fornire il suo solito contributo in fase di sviluppo della manovra. Interamente non pervenuto infine l’intero tridente d’attacco. La sterilità di Corazza adesso è un problema serio, ma anche Silipo, Marsura e chi è subentrato non ha mai prodotto la scossa giusta per provare almeno ad impensierire gli avversari.
Nei giorni che condurranno verso la gara di sabato in casa col Pineto (ore 17.30) tecnico e giocatori dovranno cercare di ritrovarsi. Intanto in tribuna ad assistere al confronto tra Perugia e Ascoli non è passata inosservata la presenza di Benedetto Mancini, ex presidente del Latina che negli ultimi tempi ha intavolato una serie di interlocuzioni per valutare l’eventuale possibilità di rilevare la società. Certamente le prossime settimane riveleranno in maniera chiara quale futuro attende il Picchio, ma per adesso l’obiettivo è evitare di finire invischiati in quelle pericolose zone della classifica.
Massimiliano Mariotti
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