Caos stipendi, la Triestina messa in mora
Un atto formale che avrebbero deciso alcuni giocatori .

Curva Sud, Stadio Cino e Lillo Del Duca.
Il cielo sopra la Triestina si fa sempre più nero. Il mancato pagamento degli stipendi e degli emolumenti di maggio entro il termine stabilito nelle ultime ore ha prodotto le inevitabili reazioni dei tesserati. Oltre chiaramente agli ulteriori 6 punti di penalizzazione eventualmente da scontare nel prossimo campionato che potrebbero far salire a -13 il gap complessivo da colmare. Le ultime che arrivano dal capoluogo friulano sono tutt’altro che rassicuranti. Alcuni giocatori biancorossi infatti avrebbero deciso di avviare la procedura di messa in mora del club. Un atto formale che però potrebbe condurre in maniera molto chiara verso il fallimento dell’attuale società. La stessa prosegue a manifestare una situazione di immobilità che va avanti da oltre tre mesi. La Triestina infatti continua ad essere alle prese con un disavanzo di 4,3 milioni di euro al 31 marzo. A ciò si sarebbe poi aggiunto il mancato pagamento degli ultimi stipendi che, come già evidenziato, avrebbe dovuto comportare un nuovo esborso di circa 1,4 milioni. Fattori di non poco conto che di fatto sono finiti per violare l’indice di liquidità ed altri parametri federali. Nelle prossime ore il direttore sportivo Delli Carri potrebbe rassegnare le proprie dimissioni, mentre il tecnico Gorgone ha fatto marcia indietro di fronte al contratto pronto da firmare per raccogliere la panchina in vista della prossima stagione. In casa Rimini (avversaria dell’Ascoli nel girone B ndr), invece, la presidente Stefania Di Salvo ha voluto fare chiarezza con una nota ufficiale. "Siamo consapevoli di aver attraversato un periodo di oggettiva difficoltà gestionale e organizzativa che ha generato ritardi nei pagamenti e incertezze – spiega -. Non intendiamo sottrarci al confronto né tantomeno cercare giustificazioni. Riconosciamo senza esitazioni questo passaggio di fragilità. Ci impegniamo, con la massima trasparenza, a ripristinare la fiducia verso i nostri calciatori, i nostri dipendenti, i partner commerciali e soprattutto verso la comunità riminese che da sempre ci sostiene e ci identifica come un patrimonio condiviso. Abbiamo già avviato un piano di interventi precisi con priorità sui pagamenti dovuti e sulla tutela dei contratti. Parallelamente intendiamo preservare la continuità del progetto sportivo e infrastrutturale che rappresenta la base del nostro futuro, convinti che la crescita del club passi per il senso di responsabilità verso i giovani, il territorio e i valori".
mas.mar.
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