Lucchese: salvezza sul campo non basta, club verso i campionati dilettantistici
La Lucchese ottiene la salvezza sul campo ma il fallimento societario la costringe a ripartire dai dilettanti.

Curva Sud, Stadio Cino e Lillo Del Duca.
Tra le squadre che ce l’hanno messa davvero tutta, senza però riuscirci, c’è la Lucchese. Il caso dei toscani è stato davvero emblematico. Nel corso degli ultimi mesi mentre la società si avvicinava sempre di più al fallimento, dall’altro lato c’era invece un gruppo formato da tecnico e giocatori che ci hanno creduto fino all’ultimo compiendo una vera e propria impresa. Sul rettangolo verde la squadra ha ottenuto la salvezza, purtroppo però a quanto pare ciò non è servito. Il club rossonero è ufficialmente fuori dai giochi. Nessun soggetto si è fatto avanti per rilevare la società e il curatore fallimentare Claudio Del Prete ha disposto la chiusura definitiva dell’esercizio provvisorio lo scorso 29 maggio. Si chiude così una lunga e travagliata pagina della storia della Lucchese con la società ormai destinata a ripartire dai campionati dilettantistici. Fallito il tentativo di cui si sapeva attraverso la manifestazione d’interesse condizionata depositata in tribunale, non c’erano più i tempi per altri tentativi. Per acquistare la società ci volevano circa 2 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 200mila euro per l’asta. "Con la Triestina ci accomunano le penalizzazioni e anche le assicurazioni che la salvezza sul campo sarebbe stata decisiva – ha commentato l’allenatore Gorgone -, ma in realtà le due situazioni sono molto diverse. In che senso? Perché a Trieste una società c’era, anche se sono emersi poi problemi inaspettati, da noi invece da mesi c’era il nulla assoluto. Da quando si era defilato il presidente Andrea Bulgarella, che tra l’altro è mancato proprio in questi giorni, non abbiamo avuto nessuno. Ci hanno detto che in caso di salvezza c’erano possibilità di sistemare tutto, e invece a meno di miracoli è quasi finita". Il virtuale mantenimento della categoria è avvenuto solo a seguito dello spareggio playout vinto nel doppio confronto con il Sestri Levante. "La squadra è stata strepitosa – prosegue il tecnico -, di solito i veterani hanno un grado di sopportazione diverso per certe situazioni. Non hanno l’entusiasmo dei ragazzi, invece sono stati bravi, seri e professionali. Si sono turati il naso e hanno spinto alla grande tra sacrifici, difficoltà nelle trasferte e a livello personale, ma con l’aiuto dei tifosi ce l’abbiamo fatta. Quella che tanto la fideiussione copre tutto è una leggenda, non è così, lo fa solo in piccola parte. È stata un’impresa che però salvo miracoli non è servita a niente".
mas.mar.
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