Per l’Ascoli un’altra involuzione. Un’altalena che rischia di pesare

Contro la Ternana è arrivata una brutta sconfitta. Preoccupa anche il digiuno realizzativo di Corazza .

di MASSIMILIANO MARIOTTI
25 febbraio 2025
Varone. e Cudini a colloquio (. Vagnoni

Varone. e Cudini a colloquio (. Vagnoni

Ascoli, ma che succede? Il doloroso ed eclatante passo falso fatto registrare domenica al cospetto della Ternana probabilmente andrà a generare una serie di attente analisi su ciò che si è visto in campo nel corso dell’incontro. L’altalena di prestazioni offerte dai bianconeri, anche di recente, arrivati a questo punto del campionato impone una seria valutazione delle prove offerte in campo che vanno e vengono ancora con eccessiva intermittenza. Quella vista contro i rossoverdi è stata una squadra completamente irriconoscibile rispetto alla formazione che invece, una settimana prima, aveva saputo soffrire e resistere all’aggressività espressa dal Pescara per poi capitalizzare al meglio le occasioni concesse dall’avversario nella ripresa. Stavolta invece ad essere in vena di regali è stato proprio il Picchio. E certamente concedere qualcosa ad un avversario che solitamente sbaglia poco e niente alla fine si è rivelato un autentico suicidio calcistico al quale un po’ tutti abbiamo assistito. Al di là degli errori dei singoli interpreti, che hanno confermato per l’ennesima volta quali giocatori sono all’altezza di poter giocare in questa categoria e quali no, a destare preoccupazioni è stata la semplicità con cui gli umbri sono riusciti a scardinare le linee bianconere. E ancor di più a generare un campanello d’allarme è stata una parvenza di reazione che di fatto non c’è mai stata realmente. Se non in qualche singola sortita generata più che altro dal nervosismo e non da meccanismi di gioco ragionati. In un calcio che a volte si fa davvero fatica a comprendere, si attesta questa nuova filosofia della forzata impostazione dal basso che spesso i tecnici chiedono. Qui però i problemi sorgono quando non ci sono i piedi buoni per svilupparla. E allora perché non ricorrere al classico, ma sempre efficace lancio lungo col quale anestetizzare, seppur momentaneamente, il pressing degli attaccanti avversari.

L’errore del portiere Raffaelli resterà di certo l’episodio che in qualche maniera ha scardinato gli equilibri di una gara delicata, ma col passare dei minuti poi lo stesso Cudini si sarà conto che anche tanti altri fattori necessari per provare a raddrizzarla non ci sono stati affatti. La coperta corta in difesa e le poche scelte adoperabili hanno sicuramente spianato la strada a Cicerelli che su quella zona del campo si è confermato il giocatore più forte e decisivo del campionato. Il secondo e il terzo gol della Ternana sono nati proprio lì. In questo i bianconeri non stati capaci di aiutarsi insieme nel raddoppiare e creare degli ostacoli alle sue discese. Non pervenuto anche il reparto mediano del Picchio, mai capace di creare una trama adeguata per liberare gli attaccanti. Davanti infine il digiuno di Corazza ora sta diventando un problema, soprattutto alla luce del nuovo infortunio di Forte.

Massimiliano Mariotti

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