Cuore Lecce in onore di Fiorita: 1-1 a Bergamo. A Karlsson risponde Retegui
Due rigori al Gewiss Stadium, i salentini onorano il fisioterapista scomparso con una partita di grande abnegazione e sacrificio. Punto salvezza dal peso specifico enorme

Atalanta-Lecce 1-1
Bergamo, 27 aprile 2025 - Il Lecce onora nel migliore dei modi la memoria di Graziano Fiorita. I salentini, con grande orgoglio e nonostante le polemiche per una partita disputata prima dei funerali, strappano un punto a Bergamo e salgono a più due su Empoli e Venezia. Con una maglia bianca, in aperta polemica contro la Lega Calcio, la squadra di Giampaolo ha giocato un match di grande sacrificio, andando in vantaggio nel primo tempo con un rigore di Karlsson e capitolando solo nella ripresa per via di un altro penalty, stavolta Retegui, per poi resistere nel finale agli assalti della Dea. Per la squadra di Gasperini una occasione sprecata per mantenere il margine sulle rivali Champions, che hanno tutte vinto mentre l'ultima a giocare sarà il Bologna a Udine.
Maglia bianca e rigore di Karlsson
Il Lecce, sconvolto dalla scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita, in segno di protesta decide di giocare in maglia bianca senza loghi, senza sponsor e con la scritta ‘nessun valore, nessun colore’. I salentini non avrebbero voluto scendere in campo, ma sono stati obbligati a farlo per non incorrere in un punto di penalità e in una sconfitta a tavolino. L’Atalanta si stringe attorno al dolore degli avversari con un mazzo di fiori tra gli applausi del Gewiss, mentre il Lecce è unito di fronte alla maglia di Graziano stesa in campo. Momenti di estrema commozione. Nonostante tutto, si gioca. Giampaolo è anche privo di Krstovic squalificato e tocca a Rebic, mentre Gasp si affida a Lookman e Pasalic a sostegno di Retegui. La prima occasione è dell’Atalanta che al 6’ minuto si fa vedere con un colpo di testa di Pasalic su cross di Zappacosta: palla centrale bloccata da Falcone. E’ ovviamente l’Atalanta a fare la partita, forte della sua maggiore qualità, e al 10’ un’azione insistita si sfoga con il cross teso di Zappacosta che Lookman non riesce ad addomesticare in mischia. Il possesso palla è per i padroni di casa, ma grosse occasioni nei primi venti minuti non ce ne sono e il Lecce sembra tenere bene il campo. I salentini producono uno squillo al 23’. Direttamente dal rinvio di Falcone, c’è la spizzata di Rebic per Coulibaly che si fa murare da Carnesecchi. Lecce pericoloso, sempre sulla verticale per Rebic, che costringe il portiere all’uscita, poi la palla giunge a Karlsson che da 35 metri trova la deviazione di Carnesecchi. Però, ci si ferma per un lungo check che si conclude con il richiamo all’on field review per l’arbitro La Penna, il quale deve visionare un tocco di mano di Hien sull’azione precedente. Il braccio è largo sulla deviazione aerea di Baschirotto: rigore. Dal dischetto va Karlsson che sigla il vantaggio al 30’. L’Atalanta reagisce al 35, sfondando a sinistra dove Lookman innesca la botta di Pasalic: deviazione di Falcone. Preme la Dea che prova spesso a pescare gli inserimenti dei quinti sul secondo palo; stavolta Zappacosta crossa a rientrare per Bellanova, ma non c’è la coordinazione giusta per battere con precisione a rete. Gli ultimi assalti del primo tempo si infrangono su Falcone, bravo a respingere prima un sinistro di Lookman e subito dopo un destro di Zappacosta.
Retegui impatta, poi il Lecce resiste
Gasp cambia all’intervallo e sceglie Cuadrado per Bellanova, per avere qualche cross e uno contro uno in più da destra. I padroni di casa partono con aggressività e intensità per riprendere in mano il risultato, e proprio da destra il neo entrato si distingue per qualche giocata di qualità, ma in generale ci sono troppi errori in fase di rifinitura e il Lecce può difendersi con ordine. Gli ospiti, invece, cestinano clamorosamente il raddoppio al 56’: profondità di Gallo per Coulibaly, bravo ad assistere Pierotti che spara il destro sull’esterno della rete quasi a porta vuota. Gasperini va ancora con una sostituzione, stavolta tocca a Ruggeri per mettere un uomo mancino di spinta come braccetto di sinistra. Non succede granché e la Dea ha meno ritmo rispetto all’inizio e così serve un altro uomo di qualità e la scelta ricade su De Ketelaere al posto di Pasalic. I salentini si difendono bassi, ma con grande rigore e tendenzialmente concedono poco a una Atalanta troppo compassata per creare pericoli. Serve un episodio, lo scatena Cuadrado che ubriaca di finte Karlsson: tocco sulla gamba sinistra e rigore. E’ Retegui a impattare i conti al 69’. Giampaolo richiama subito in panchina Karlsson e opta per Helgason. L’Atalanta ritrova energia e ancora Retegui sfiora il vantaggio poco dopo con uno stacco aereo su cross di Zappacosta: palo. D’improvviso, il Lecce è alle corde ed Ederson tenta la botta dal limite trovando la deviazione di Falcone, così Giampaolo mette altre forze fresche con Danilo Veiga per provare a fluidificare di più in fascia, mentre Gasp ci prova con Maldini e Samardzic per gli ultimi dieci minuti. Assalti finali per la Dea che ha bisogno di tre punti per rintuzzare la risalita di tutte le rivali da dietro (successi di Fiorentina, Roma, Juve e Milan): destro di Zappacosta che sfila a lato. Gli ospiti si chiudono, intasano gli spazi centrali e lasciano solo qualche varco in fascia, così l'Atalanta tenta sovrapposizioni continue ma senza successo. Finale di forcing nerazzurro, ma l'ultimo corner vede una sponda errata di Lookman che si spegne sul fondo. Il Lecce, in memoria di Graziano Fiorita, porta a casa un punto preziosissimo per la salvezza che vale il più due su Venezia ed Empoli. L'Atalanta sale invece a più 3 sulla Juve e più 5 sul Bologna che gioca a Udine.
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