Dramma Scamacca, un altro stop. La sua stagione potrebbe già finire
Si teme la lesione al tendine del retto femorale. Oggi a Barcellona il responso: rischia l’operazione

Gianluca Scamacca sconsolato: per lui si teme un nuovo, lungo stop
L’anno bisesto, di solito tra i più sventurati, non è ancora terminato nemmeno con il 2025, per Gianluca Scamacca. L’attaccante rischia un lungo stop e forse, nella peggior ipotesi, di aver già terminato la sua stagione nei pochi minuti disputati sabato pomeriggio contro il Torino. Il 26enne centravanti capitolino, sabato, era appena rientrato dopo 178 giorni dal terrificante infortunio subito il 4 agosto in amichevole a Parma, con la rottura del legamento crociato anteriore sinistro, ricostruito il giorno successivo con un delicato intervento chirurgico. Nei giorni scorsi aveva superato tutti i test di tiro e contrasto, a conferma della guarigione completa del ginocchio. Ma la malasorte, che evidentemente lo ha preso di mira, lo ha colpito nell’altra gamba, la destra, più in alto, in quel piccolo muscolo così delicato: il retto femorale.
Non sembrava così grave a caldo: solo un risentimento. Gli esami diagnostici approfonditi cui è stato sottoposto ieri mattina hanno evidenziato una lesione della giunzione muscolo-tendinea del retto femorale. Oggi Scamacca sarà a Barcellona, dal professor Ramon Cugat, il “mago dei tendini“, che ha curato Zapata tre anni fa e lo scorso anno El Bilal Touré, per una valutazione approfondita della lesione: se riguarda il tendine sarà necessaria una nuova operazione chirurgica, come quella subita qualche settimana fa dal compagno Kossounou. Significherebbe stare fuori tre mesi e aver terminato anticipatamente una stagione nerissima.
Anno disgraziato per Scamacca. Precipitato dal paradiso del cielo nerazzurro di Dublino, dal trionfo in Europa League, in un inferno calcistico iniziato a giugno, con la convocazione ai fallimentari Europei azzurri. Reduce da dodici gol negli ultimi tre mesi l’ex West Ham era considerato il “salvatore della patria“, quel bomber alla Luca Toni, alla Bobo Vieri, di impatto fisico e talento tecnico, che l’Italia aspettava da anni. Il ct Luciano Spalletti non lo aveva messo al centro del progetto nei mesi precedenti: lo aveva definito “pigro“ e addirittura non lo aveva convocato per la tournée americana di marzo. Un’esclusione che aveva fatto rumore. La convocazione, conquistata a suon di gol pesantissimi, come la doppietta a Liverpool, è stata inevitabile, insieme alla maglia da titolare. Dopo il naufragio azzurro il bomber romano è stato molto criticato, anche per un paio di gol sbagliati che potevano cambiare il corso di Euro2024. E poi, una settimana dopo l’eliminazione, un altro tsunami di critiche e insulti dei tifosi, per una foto apparsa sui social, di lui a rilassarsi al mare, biondo ossigenato, con la fidanzata, felice e sorridente. Apriti cielo: ancora più bersaglio della rabbia popolare per la delusione azzurra.
Scamacca sperava in una rivincita immediata già a Ferragosto, con una rete pesantissima nella finale di Supercoppa a Varsavia contro il Real Madrid. Un gol ai “galacticos“ per zittire quei milioni di tifosi azzurri sotto l’ombrellone che lo avevano criticato per un mese rovente. E invece dieci giorni prima, al Tardini, in un’ amichevole di un’afosa domenica di inizio agosto, il disastroso infortunio al ginocchio. Niente Varsavia, niente Real. Sei mesi fuori, difficili, a lavorare sodo per rientrare al meglio, per tirare un calcio alla sfortuna. Che invece ha sgambettato Scamacca nel modo più subdolo, proprio nel momento più atteso, quello del rientro, quando la Nord cantava "Gianluca Scamacca facci un gol". Un banale fastidio muscolare, diventato un nuovo incubo, per questo gigante di 195 centimetri, di tanto talento e altrettanta sfortuna.
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