"Abisso, errori evidenti». Parla il tribunale dell’Aia. Bologna penalizzato nella sfida del Tardini
Il responsabile tecnico Damato non ha dubbi: mancata espulsione di Cancellieri. E il rigore concesso al Parma per il tocco di Beukema, che aveva postura corretta. .

Juan Miranda prova a farsi sentire con l’arbitro Rosario Abisso (Schicchi)
Adesso è ufficiale: ad affossare il Bologna sabato al Tardini non sono stati solo i limiti tecnici di giornata dei rossoblù, ma due solari errori dell’arbitro Abisso. Così com’è ufficiale che giovedì notte al Dall’Ara toccherà all’internazionale Mariani provare a spegnere le polemiche di queste ore trasformando Bologna-Milan in una partita normale.
Eventualità tutt’altro che scontata considerato che due settimane fa proprio il Milan ha annunciato di aver presentato all’Aia un dossier sui presunti torti subiti. Perché è ufficiale che Abisso abbia commesso due errori a danno del Bologna nel derby col Parma?
Perché ad ammetterlo è il governo dell’Aia per bocca del responsabile del settore tecnico arbitrale Antonio Damato, intervenuto domenica notte a ‘Open Var’ su Dazn. Queste le sentenze di Damato: rigore nato dal tocco di mano di Beukema "da non concedere" e mancata espulsione di Cancellieri (come effetto della seconda ammonizione) per il fallo su Cambiaghi marchiata come "errore piuttosto evidente".
Sommando le due gravi negligenze è perfettamente logico che il designatore Rocchi abbia deciso di far sedere in panchina per qualche turno di A (verosimilmente due) l’inaffidabile Abisso.
Ed è nella natura delle cose anche un’altra decisione: per un po’ di tempo Abisso non incrocerà il cammino del Bologna.
A Casteldebole a tre giorni di distanza dal doppio fattaccio del Tardini se possibile sono ancora più arrabbiati. Perché ammettere i propri errori è un’apprezzabile segnale di apertura, ma quell’"abbiamo sbagliato" pronunciato dall’Aia purtroppo non cambia i punti in classifica.
Damato, vale a dire la voce ufficiale del designatore Rocchi, domenica notte su Dazn è stato chiaro. Episodio del rigore concesso al Parma (e trasformato da Bonny) al 37’: "C’è il tocco di mano di Beukema sulla palla calciata da Bonny, ma la posizione del braccio è abbastanza congrua, non è innaturale: così come la postura del difendente. C’è anche da considerare la distanza ravvicinata: questo non è un rigore da concedere".
Sul mancato secondo cartellino giallo di Cancellieri: "Quello su Cambiaghi è un intervento imprudente, meritevole della seconda ammonizione. L’errore è piuttosto evidente e il Var in questo caso è impossibilitato a intervenire perché il protocollo non prevede l’intervento del Var per un fallo da ammonizione, anche nel caso di potenziale seconda ammonizione".
Errore che si somma ad errore e che costerà il ‘panchinamento’ di Abisso. Cosa può fare il Bologna?
Farsi latore di una riflessione interna alla Lega di serie A su come regolare una materia che, sotto la tirannide della tecnologia, è sfuggita di mano agli arbitri.
"La ricerca dell’uniformità purtroppo va nella direzione del fischiare tutto", disse qualche settimana l’ad rossoblù Claudio Fenucci. Fenucci è consigliere di Lega e ieri c’è stata un’assemblea dei club. Il tema arbitri non era all’ordine del giorno, ma rimodulare le regole presto diventerà un’urgenza per tutti. Specie per chi investe milioni e pretende che non si perdano in un Abisso.
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