Addio a Bruno Capra: funerale intimo a Villa Pallavicini per l'eroe del Bologna
Bruno Capra, scomparso a 87 anni, è stato ricordato con un funerale intimo a Villa Pallavicini, lontano dai riflettori.

Bruno Capra, scomparso a 87 anni, è stato ricordato con un funerale intimo a Villa Pallavicini, lontano dai riflettori.
Il feretro posato sul prato, vago richiamo al prato dell’Olimpico. Una messa a cielo aperto, i parenti stretti, il gonfalone rossoblù, l’ex compagno di squadra e la cerchia ristretta di amici e conoscenti, i pochissimi a cui il suo carattere schivo permetteva di dare udienza.
A Bruno Capra, in arte ‘Johnny’, il suo funerale sarebbe piaciuto esattamente così. Via dalla pazza folla, lontano dai riflettori, nella quiete bucolica di Villa Pallavicini, accarezzato dalle parole profonde di don Massimo Vacchetti, che nella sua omelia ha ricordato "l’uomo e non solo il calciatore, perché Dio conosce e ama Bruno e lo ha scelto come, in un altro contesto, Bernardini lo scelse quel giorno all’Olimpico".
I funerali di Capra, scomparso domenica all’età di 87 anni e titolare a sorpresa quel 7 giugno 1964 in cui il Bologna conquistò il settimo scudetto sbaragliando nello spareggio l’Inter, si sono tenuti ieri mattina a Villa Pallavicini.
In prima fila la figlia Silvia e la nipote Letizia. A rappresentare il Bologna c’erano i ragazzi delle giovanili e il responsabile della comunicazione Carlo Caliceti.
Tra i presenti anche Niccolò Rocco di Torrepadula, cognato di Giacomo Bulgarelli, il collezionista Luciano Brigoli, ma soprattutto Rino Rado, che di quel Bologna era uno dei portieri di riserva.
"Johnny era davvero un bel tipo – ha raccontato l’ottantatreenne guardiano di allora –. Ricordo che quando Bernardini il sabato sera ci portava in ritiro noi riserve, che il giorno dopo sapevamo di andare in tribuna, dopo le undici ci radunavamo in una camera a giocare a carte. Capra fumava e non era l’unico. Quasi sempre Ulisse Bortolotti (lo storico massaggiatore, ndr) ci scopriva e si faceva largo nella stanza in una nuvola di fumo...".
Ciao Bruno, lassù fatti un’altra paglia e goditi questo Bologna.
Massimo Vitali
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