Beppe Savoldi analizza Bologna, Napoli e Atalanta: tra alti e bassi della Serie A
Savoldi commenta le prestazioni di Bologna, Napoli e Atalanta, evidenziando i punti di forza e debolezza delle squadre.

Savoldi commenta le prestazioni di Bologna, Napoli e Atalanta, evidenziando i punti di forza e debolezza delle squadre.
"Vedo giocare il Bologna di Italiano e mi diverto. Vedo giocare il Napoli e penso che gli sbalzi di rendimento della squadra di Conte dentro la stessa partita nella corsa scudetto rappresentano un limite. Se vedo l’Atalanta invece vedo gli sbalzi d’umore del suo allenatore...". Beppe Savoldi dalla sua Bergamo ha un occhio privilegiato per le sue ex squadre. E anche il calendario in questa settimana ha indotto Beppegol a tenere le antenne particolarmente dritte considerato che dal Napoli all’Atalanta si è giocato, e si giocherà, un pezzo importante di stagione rossoblù.
Savoldi, tra Bologna e Napoli lunedì notte chi meritava di più?
"Le due squadre si sono divise la partita: primo tempo del Napoli e secondo del Bologna".
I cali del Napoli nella ripresa ormai non fanno più notizia.
"E’ un difetto di questa stagione, che negli ultimi tempi si è accentuato. Alti e bassi dentro la stessa partita non aiutano se vuoi provare a vincere lo scudetto".
Giudizio sul gol di tacco di Ndoye?
"Bellissimo. Ma ho anche pensato: col cavolo che ai miei tempi i difensori ti lasciavano tutto quello spazio. Allora si marcava a uomo, la zona non esisteva. E se provavi a fare un tunnel o un colpo di tacco in faccia al tuo marcatore sapevi già che l’azione dopo ti ritrovavi i suoi tacchetti in bocca".
Bologna in corsa per vincere la Coppa Italia e per strappare un’altra qualificazione in Champions. Se lo sarebbe immaginato?
"Rispondo con una domanda: chi è da tre anni l’uomo mercato del Bologna? Sartori. Ci tengo a sottolinearlo perché a Bergamo sembra che le fortune dell’Atalanta siano legate solo a Gasperini".
Fortune poche, in verità, oggi.
"Quest’anno l’Atalanta o fa grandi partite o combina grandi disastri: perché porta in campo gli sbalzi d’umore del suo allenatore. Gasperini sarà anche un bravissimo tecnico, ma mettete in fila le cose: litiga col Papu Gomez, litiga e poi fa pace con Lookman, in panchina è tutta una parolaccia. Sono segnali che non trasmettono stabilità e sicurezza al gruppo".
La sua medicina?
"Cambiarlo a fine stagione. Al nono anno di Atalanta lui ormai decide tutto: è allenatore, presidente, uomo mercato e tiene tutti sotto i tacchi. Se alla proprietà questo va bene pace: io invece ritengo che sia arrivato il momento di aprire un nuovo ciclo con un altro allenatore".
Torniamo a Sartori.
"Il Bologna è la prova vivente di quanto conti avere un uomo mercato bravo e un club forte per fare le fortune di una squadra e di un allenatore. Prendete Motta: nei due anni di Bologna ha fatto cose eccellenti, alla Juve invece è finita malissimo".
Atalanta-Bologna vale il terzo posto.
"Se l’Atalanta è quella delle ultime uscite il Bologna ha ottime chance di fare risultato. La forza del Bologna del resto è che può giocare questo finale di stagione senza pressioni e con la testa leggera: chi pronosticava a luglio un cammino così? I pensieri e le pressioni è giusto che li abbiano Milan e Roma, o la stessa Atalanta".
Intanto cinquantuno anni dopo i rossoblù, se non faranno harakiri nel ritorno con l’Empoli, torneranno a giocare una finale di Coppa Italia.
"Noi nel 74’ all’Olimpico alzammo il trofeo battendo il Palermo ai rigori. Periodicamente da Palermo mi chiedono ancora interviste su quella partita, che per loro è una ferita aperta. Il rigore dell’1-1 concesso al novantesimo per la spinta di Arcoleo su Bulgarelli fu un rigore un po’ così, quel giorno meritavano più loro e noi, tra virgolette, la rubammo un po’. Ma nel calcio qualche volta succede".
Da centravanti a centravanti: quel è il miglior pregio di Castro?
"Castro sa fare tutto: aiuta i compagni, fa assist, segna, sa attaccare e sa difendere. Essere un attaccante completo nel calcio di oggi è decisivo: specie se hai solo vent’anni".
Se fosse Spalletti che farebbe con Orsolini?
"Lo chiamerei in nazionale subito. Ha estro, fantasia, senso del gol: quando è in giornata non lo fermi".
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