Bologna cade a San Siro: Milan vince e complica la corsa europea
Il Bologna perde 3-0 contro il Milan a San Siro, mettendo a rischio le ambizioni di Champions e Coppa Italia.

Riccardo Orsolini e compagni applaudono gli oltre mille tifosi rossoblù a San Siro per sostenere il Bologna (Schicchi)
dall’inviato
Erano le prove generali di finale di Coppa Italia: fallite. Era il trampolino di rilancio per le ambizioni di Champions: ma il Bologna nella casa del Diavolo ha messo un piede in fallo, anzi tre, regalando (ecco il verbo giusto) tre punti che adesso rischiano di pesare tantissimo anche nella corsa all’altra Europa.
Al Meazza il risveglio è stato brusco, così come il segnale di fragilità che i rossoblù hanno mandato ai rossoneri, avversari mercoledì notte all’Olimpico nell’atto finale della Coppa nazionale e fatalmente rinvigoriti dalla prova di forza offerta ieri nel secondo tempo, quando i cambi di Conceiçao, Gimenez e Chukwueze su tutti, hanno rivoltato la partita come un calzino a differenza di quelli di Italiano, che hanno affossato la squadra.
Dopodiché nulla è perduto, le possibilità teoriche di acciuffare l’Europa restano vive, considerato che Lazio-Juve oggi e Atalanta-Roma domani non potranno regalare punti a tutte le rivali. E viva è anche la speranza di potersi rimettere in piedi per la notte della storia dell’Olimpico, come hanno invocato, con un caloroso applauso finale, i mille tifosi rossoblù presenti ieri nel terzo anello di San Siro.
Erano le avanguardie dei trentamila cuori bolognesi in marcia su Roma che ieri verosimilmente si sono spezzati all’unisono nei 19 minuti della ripresa in cui il Milan, con la doppietta di Gimenez e il gol di Pulisic, ha sgretolato i sogni dei ragazzi di Italiano.
Peccato, perché dopo un primo tempo giocato a ritmi così blandi da sembrare la fase di riscaldamento della sfida di mercoledì all’Olimpico, il Bologna nella ripresa è entrato in campo con tutt’altro piglio.
Orsolini, che prima dell’intervallo aveva calciato alle stelle il pallone del potenziale vantaggio, al 49’ si è ricordato di essere il bomber più prolifico della squadra: sponda aerea illuminante di Dallinga e sinistro a giro di Orso, al tredicesimo gol in campionato come riuscì a Gilardino nel 2012-13.
Poi, dopo un’ora di gioco, la scelta conservativa di Italiano che ha panchinato in un colpo solo assist-man e bomber di serata. Conceiçao, invece, ha estratto dal cilindro Gimenez e Chukwueze, autentici assi nella manica che hanno sparigliato le forze in campo.
Tra Cambiaghi, Lykogiannis, Lucumi e De Silvestri in pochi minuti è sembrata una gara a chi consegnava prima al Diavolo le chiavi della vittoria. Ringalluzzito da cotanta generosità il Milan ha fatto il Milan, ovvero la squadra che nei top campionati d’Europa è seconda solo all’Atletico Madrid per punti recuperati da situazioni di svantaggio: 22, contro i 23 dei madrileni.
Italiano invece dovrà interrogarsi sulle ragioni di un blackout che ha pochi precedenti in stagione e che getta ombre sinistre sulla finale dell’Olimpico. Dove c’è un Milan che adesso sa come colpire il Bologna nei suoi punti deboli.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su