Bologna, c’è l’Inter nella Coppa. Moro e Van Hooijdonk: gol da ottavi. Verona ko, dieci risultati utili di fila. Continua la crescita dei rossoblù

Con un po’ di turnover e senza troppa fatica, Motta risolve la pratica e passa il turno: ora l’esame San Siro. E’ la notte dei figli d’arte: palo a porta vuota del piccolo Cruz al 35’, Sydney chiude la gara nella ripresa.

di GIANMARCO MARCHINI
1 novembre 2023

Moro e Van Hooijdonk: gol da ottavi. Verona ko, dieci risultati utili di fila. Continua la crescita dei rossoblù

Thiago Motta sale di livello. Ad aspettarlo, ci sarà ancora una volta l’Inter. C’è da giurarci: avesse potuto scegliere l’ottavo più comodo, Simone Inzaghi, avrebbe preferito sicuramente il dolcetto Verona a quel Bologna che qualche bello scherzetto gliel’ha già riservato. E, invece, a San Siro il 20 dicembre si presenteranno i rossoblù che, con un po’ di turnover e senza spingere troppo sull’acceleratore, ieri sera hanno passato il casello dei sedicesimi e trovato il decimo risultato utile di fila.

Una partita nel segno dei figli d’arte: Juan Manuel Cruz che poteva mettere in salita la gara del Bologna e Sydney Van Hooijdonk che la gara, invece, la chiude a chiave. Incredibile l’errore del piccolo ‘Jardinero’ che al 35’ del primo tempo riceve un regalo inatteso da Kristiansen, dribbla Ravaglia e colpisce il palo a porta vuota. Roba che papà Julio neanche bendato avrebbe sbagliato. Improponibile anche il paragone in casa Van Hooijdonk, ma almeno papà Pierre, monumento del calcio olandese, può sorridere per la prima gioia firmata dal suo Sydney, impacciato e un po’ frastornato nel calcio corale e tecnico di Motta, ma lesto nel firmare il 2-0 con una spaccata. Una rete che al 18’ della ripresa ammazza le già flebili volontà di un Verona arrivato al Dall’Ara con una squadra zeppa di seconde, se non addirittura terze linee. Ma soprattutto una rete che sigilla il risultato e risparmia Joshua Zirkzee per l’importantissima sfida casalinga di venerdì sera contro la Lazio. Sfida che sa d’Europa.

Ci aveva pensato Nikola Moro, al 41’, pochi minuti dopo lo spavento di Cruz, a indirizzare la partita nel verso giusto, con un bel tiro in controbalzo sulla prima vera dormita della difesa ospite. Bel gol, ma soprattutto bella prestazione, seria, quella del centrocampista croato, uno dei tanti ieri in cerca di vetrina e riscatto. Occasione sfruttata bene anche da Ravaglia tra i pali, reattivo e sicuro. In una parola: affidabile. Lo stesso può dirsi di Ndoye e Fabbian che, pure, ci hanno messo un po’ di più a carburare: primo tempo un po’ confuso, poi entrambi sono saliti di livello mandando all’aria quel che restava della squadra di Baroni. Potenza e tecnica, a conferma di un Bologna che quest’anno può finalmente attingere a piene mani dalla panchina.

Unica nota dolente di serata, la prestazione di Jesper Karlsson, uno dei grandi osservati speciali, se non l’Osservato speciale. Male, per non dire malissimo. Il dieci rossoblù sembra una voce fuori dal coro, perso nel suo calcio tanto barocco e poco pratico. Tante buone intenzioni rimaste tali. Per convincere Thiago a scalare le gerarchie ci vuole ben altro. Arrivava da quattro panchine di fila, lo svedese: venerdì saranno cinque. Funziona così nel nuovo Bologna, baby.

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