Bologna Fc, che ingorgo sulle fasce. Ndoye intoccabile, Orso in affanno
Thiago e l’abbondanza da gestire: Karlsson deve sacrificarsi di più, l’azzurro un po’ spento dalla panchina
Bologna, 21 settembre 2023 – Toh, c’è un ingorgo sulle fasce. Ndoye, Karlsson, Orsolini e verosimilmente Saelemaekers (quando il belga raggiungerà il top della condizione dopo le tre settimane passate in infermeria) in corsa per le due maglie da esterno d’attacco. Sarà questo lo scenario, a elevato tasso di concorrenzialità, che ci accompagnerà fino a maggio. Sembrano lontanissime le prove tattiche e le amichevoli di Valles e dell’Olanda, quando gli esterni d’attacco erano Barrow, Raimondo e Pyyhtia, con Moro e Lykogiannis ruote di scorta. Erano i giorni in cui Orsolini si curava all’Isokinetic e Motta invocava pubblicamente rinforzi di qualità: da questo punto di vista non si può dire che il club non lo abbia poi accontentato.
La concorrenza, del resto, è uno dei pilastri del calcio di Thiago: quando in settimana non hai la certezza del posto fisso e in allenamento sale il livello della competizione tra chi si contende una maglia, a trarne giovamento è il rendimento del collettivo in partita. Ciò non toglie che là davanti, alla voce esterni, adesso l’ingorgo ci sia per davvero e che toccherà al ‘vigile’ Motta dirigere il traffico.
Fin qui, con Saelemaekers fino a ieri al palo per la distorsione alla caviglia rimediata prima della gara col Cagliari, la parte del leone l’ha fatta Ndoye, schierato titolare in tutte e quattro le prime giornate di campionato: con Milan, Juventus, Cagliari e Verona. Karlsson, che rispetto al nazionale svizzero è sbarcato a Casteldebole con qualche giorno di ritardo, ha assaggiato invece per la prima volta il campo nella mezzora finale della trasferta con la Juve, salvo poi incollarsi sulle spalle una maglia da titolare con Cagliari e Verona. A scapito di chi? Ovviamente di Orsolini, che dopo essere stato a lungo in infermeria a curarsi la tendinopatia all’adduttore sinistro una maglia da titolare l’ha avuta in dote solo con la Juve, quando peraltro Motta lo ha collocato sulla poco amata mattonella di sinistra. In questa corsa alla titolarità che partita dopo partita non darà certezze ciascuno degli interpreti può esibire pregi e difetti. Ndoye ha un’intensità agonistica che lo fa essere partecipe con profitto a entrambe le fasi, offensiva e difensiva (caratteristica ‘operaia’ che ha fatto subito breccia in Motta) ma, come ha dimostrato anche nella notte del Bentegodi, davanti alla porta non è un finalizzatore. Karlsson, viceversa, il colpo risolutivo (e che colpo) ce l’ha sempre in canna, ma agli occhi di Thiago non deve abusarne e soprattutto, per essere un degno interprete del ruolo in serie A, deve assimilare al meglio i concetti della fase di non possesso palla.
Poi c’è Orsolini, che ha ‘festeggiato’ il rinnovo di contratto con due panchine e anche col Napoli, visto lo stato di forma precario palesato con Cagliari e Verona, rischia di dover restare fuori, pur essendo, con 11 reti, il capocannoniere della scorsa stagione. Il tutto aspettando Saelemaekers. Ingorgo vero.
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