Bologna, premio Champions? No. La testa solo sul campo. Tutto il resto a fine aprile

Qualsiasi discorso su un eventuale riconoscimento economico è stato rinviato: in questo momento De Silvestri e compagni preferiscono non avere distrazioni. C’è un mese e mezzo pieno di gare decisive, inclusa la semifinale di Coppa Italia

di MARCELLO GIORDANO
12 marzo 2025
Lorenzo De Silvestri in pressing su Joao Felix nella gara vinta contro il Milan (Alive)

Lorenzo De Silvestri in pressing su Joao Felix nella gara vinta contro il Milan (Alive)

Bologna, 12 marzo 2025 – Primavera, tempo di premi. Discuterli sta divendando una piacevole abitudine a Casteldebole, ripresa dopo oltre vent’anni più o meno un anno fa di questi tempi, quando i rossoblù iniziarono a capire che l’Europa non era più un sogno ma una concreta possibilità. Ci risiamo, il Bologna è sempre in corsa. O meglio, è di nuovo in corsa, dopo una lunga ed entusiasmante rimonta. L’Europa League è a un punto e domenica ci sarà il confronto diretto con la Lazio.

Il quarto posto e la Champions distano due lunghezze, con la Juventus che sarà chiamata a difenderlo a Firenze nel fine settimana. Profumo di impresa, a Casteldebole. E il bello è che tecnico e gruppo non pensano di staccare la spina. Un anno fa, fu pattuito un premio da 2 milioni di euro per il gruppo squadra, in seguito alla qualificazione alla Champions. Se ne discuterà uno nuovo: ma non ora. E neppure durante la sosta.

Stando a quanto filtra, il gruppo squadra è concentrato e consapevole. Ultimata la rimonta, urge tenere il passo. E buona parte delle ambizioni passeranno da quello che accadrà da qui a fine aprile: Lazio domenica, trasferta a Venezia alla ripresa, poi semifinale di Coppa Italia di andata a Empoli, Napoli, Atalanta e Inter in campionato, ritorno con l’Empoli e Udinese in trasferta a fine aprile. Tutti appuntamenti cruciali, in vista del rush finale di maggio con Juventus, Milan, Fiorentina e Genoa e l’eventuale finale di Coppa Italia. Si gioca tutto in un finale di stagione da scontri diretti continuati. E allora, lo spogliatoio pare intenzionato ad attendere almeno fine aprile per aprire la discussione sui premi. Anche perché allora saprà se avrà o meno raggiunto una finale di Coppa Italia che per il club varrebbe 6 milioni (3 milioni l’incasso per le semifinali già raggiunte) e se correrà per un trofeo che varrebbe ulteriori 4,5 milioni e una qualificazione all’Europa League che porterebbe 10 milioni nelle casse rossoblù.

Certo, la Champions vale molto di più: 20 milioni per la qualificazione, ma il Bologna ne ha incassati tra i 35 e i 40 tra introiti, punti conquistati e biglietteria. C’è pure la Conference, che vale molto meno: 3 milioni per la qualificazione. A prescindere, qualificarsi per il secondo anno consecutivo a una competizione europea per il Bologna significherebbe salire di status: perchè una volta può essere un caso, due no, è sinonimo di ascesa, programmazione e progetto vincente.

Per ora il Bologna preferisce non staccare le mani dal manubrio: a fine aprile, se avrà la finale di Coppa Italia in tasca e sarà ancora in corsa per il quarto posto, si discuteranno premi per l’eventuale vittoria in Coppa Italia, Champions, Europa o Conference. Premio che metterebbe ulteriore appetito ai rossoblù, ma che sarebbe soprattutto un riconoscimento all’ambizione e alla serietà di un gruppo in completa empatia con l’ambiente, che ora non vuole distrazioni: ma solo proseguire la corsa e conservare la magia del momento.

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