Bologna in finale di Coppa Italia: Pedrola brilla al Dall'Ara contro l'Empoli
Bologna raggiunge la finale di Coppa Italia dopo 51 anni. Pedrola protagonista con una prestazione brillante al Dall'Ara.

Estanis Pedrola, 21 anni, festeggia insieme ai compagni dopo la vittoria (Schicchi)
"Spagnoleggiante", leggiadro nei movimenti, lenti, ma neanche troppo, mentre l’Empoli arranca: tra Estanis e Dominguez la testa gira come un flipper impazzito. Pedrola entra a 18’ dalla fine e non fa rimpiangere Cambiaghi, tuonando sulla corsia ma con più eleganza, tra tunnel e tocchi morbidi che fanno brillare il Dall’Ara.
C’è anche il suo di zampino, di lampo, nel Bologna che finisce spedito in Coppa Italia, in quella che per lui è stata la seconda in rossoblù, la prima in coppa, dopo il cameo di Venezia, dove già qualche fiammata si era vista. E allora la festa è anche per lui, che tra infortuni e quant’altro le ultime stagioni le ha viste col binocolo, mentre ora si gode il mondo rossoblù, che lo ha accolto a braccia aperte. Molto più di un semplice gruppo, ma una vera famiglia.
"Siamo in finale, dopo 51 anni, ed è un orgoglio – racconta col sorriso ed un filo di emozione Pedrola nel post-gara, il suo primo nel ventre del Dall’Ara davanti ad un microfono, guardando oltre ai giornalisti, ma direttamente verso Roma –. Non vediamo l’ora di andare all’Olimpico e fare una grande partita".
Poi torna sull’elettrizzante atmosfera vissuta sotto la Maratona.
"Al Dall’Ara c’è sempre un ambiente incredibile: non ho mai vissuto qualcosa di simile. Sono felice di essere qui, sono arrivato a gennaio e ora mi trovo in questa situazione, è incredibile: sono contento di poter fare la storia con questa maglia".
Dalla Catalogna alle Due Torri, con sogni e speranze in un cassetto che non soltanto lui il 14 maggio spera di aprire per trovarci la sorpresa più bella, dopo l’ennesima prestazione da big dell’intero gruppo, che definire magico sarebbe riduttivo.
"L’Empoli ha dato il meglio di sé, ma noi siamo stati bravi a sfruttare le occasioni e a vincerla. La squadra si allena sempre dando il massimo e in campo si vede. La prima in questo stadio? Questi compagni mi danno sempre serenità, per questo sono entrato in campo tranquillo, facendo quello che meglio so fare".
Dall’ultimo arrivato a uno dei primissimi, il sindaco, Lorenzo De Silvestri, simbolo e icona di un gruppo straordinario, celebrato ben oltre il novantesimo da Bologna e la sua gente.
"Tutti insieme, per un ultimo sforzo", così grida nel megafono il capitano sotto la Bulgarelli, attorniato dai compagni. Su e giù, tutti a saltare e ballare, mentre Italiano si gode il momento in silenzio, da lontano, dal tunnel che imbocca gli spogliatoi. Osservando e sognando, qualcosa di ancora più grande.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su