Bologna in finale di Coppa Italia: Vincenzo Italiano guida il sogno contro il Milan
Bologna raggiunge la finale di Coppa Italia sotto la guida di Vincenzo Italiano. Sfida al Milan il 14 maggio.

Bologna raggiunge la finale di Coppa Italia sotto la guida di Vincenzo Italiano. Sfida al Milan il 14 maggio.
"Manca un altro passo ma siamo già nella storia".
L’uomo della storia ha la pelata più bersagliata del Dall’Ara, perché Vincenzo Italiano dopo il triplice fischio non può sottrarsi alle manate di gioia dei suoi ragazzi al centro del campo.
Festa totale, sulle note di Lucio che canta ‘La sera dei miracoli’. Ma non è un miracolo, per questo Bologna, aver agguantato la finale di Coppa Italia: è solo un premio al merito. E che merito.
"Bravi tutti – dice il tecnico –. Conquistare questa finale e portare trentamila bolognesi all’Olimpico era il sogno di questa città, del club e di tutti. Ci siamo riusciti e adesso a Roma andremo a giocarcela, pur sapendo che il Milan parte con i favori del pronostico".
Comunque vada è già tempo di dediche. "Questa finale la dedichiamo alla gente di Bologna, che ancora una volta ha reso l’atmosfera del Dall’Ara fantastica. Avevo letto di qualche possibile vuoto sulle gradinate e invece lo stadio era bello pieno e forse è pieno ancora adesso mentre stiamo parlando...".
In sottofondo si sentono i fuochi d’artificio che squarciano il silenzio di una notte magica: così bella che non si vorrebbe che finisse mai.
"Una felicità enorme", dice Italiano. Che poi ripercorre i primi passi del suo capolavoro. "All’inizio della stagione c’era un po’ di diffidenza, ma era normale dopo aver cambiato l’allenatore e aver perso tre-quattro pilastri della squadra. La mia difficoltà, in quei giorni, è stato entrare nella testa di un gruppo reduce da grandi vittorie: ma un poco alla volta ci sono riuscito. Strada facendo siamo cresciuti tanto, anche grazie al percorso che abbiamo fatto in Champions. E anche adesso continuiamo a crescere, partita dopo partita".
La prossima si gioca lunedì sera a Udine e sarà campionato. Ma è normale che i pensieri di ieri siano rivolti al Milan e a fatidico 14 maggio. "Speriamo di arrivare a quella gara sorretti da una grande condizione – aggiunge –. L’autostima certo in questo momento non ci manca, anzi è a mille".
E ancora: "Col Milan sappiamo quello che ci aspetta. Affronteremo una grande squadra, piena di campioni e di giocatori più abituati di noi a giocare quel tipo di partite. Combatteremo con le nostre cartucce, ce la giocheremo. E non vediamo l’ora di essere all’Olimpico con i nostri trentamila tifosi al seguito".
Per Italiano sarà la quarta finale negli ultimi due anni e la lingua inevitabilmente batte dove il dente duole, ovvero sulle tre sconfitte rimediate nelle prime tre circostanze.
"Quando ci penso mi consolo riflettendo sul valore del percorso che mi ha portato a giocare tre finali e un po’ l’amarezza mi passa", ammette Vincenzo.
Umano, troppo umano. Anche quando dice che "in finale andremo senza nessuna pressione, senza nessun assillo". E quando manda una carezza a due dei suoi ragazzi.
"Sono felice che Dallinga abbia segnato il gol che ci ha dato la vittoria: fa un lavoro enorme per la squadra ed è in grandissima crescita. E anche Moro, che da un po’ di tempo non vedeva il campo, ha sprigionato una prestazione grandiosa".
Anche così, mattoncino dopo mattoncino, è nato un Bologna da sogno.
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