Bologna in finale di Coppa Italia: allenamenti a Casteldebole per prepararsi al Milan

Il Bologna, dopo la vittoria con l'Empoli, si prepara alla finale di Coppa Italia contro il Milan con allenamenti a Casteldebole.

di MARCELLO GIORDANO
26 aprile 2025
Il capitano e leader Lorenzo De Silvestri ringrazia la curva Bulgarelli (Schicchi)

Il capitano e leader Lorenzo De Silvestri ringrazia la curva Bulgarelli (Schicchi)

Il capitano e sindaco rossoblù Lorenzo De Silvestri lo aveva preannunciato subito dopo la finale, nel corso dei festeggiamenti post vittoria con l’Empoli, che hanno ufficializzato l’approdo in finale di Coppa Italia dei rossoblù. Megafono in mano, ha lanciato un messaggio tanto alla piazza quanto alla squadra: "Abbiamo un sogno bellissimo. Abbiamo sempre dato tutto, manca poco. Andiamo fino in fondo, insieme, senza mollare nulla". E allora, il giorno dopo, ecco il Bologna al completo a Casteldebole. Sarebbe stato giorno di riposo, ieri, assegnato da Italiano un po’ come premio e un po’ per consentire alla squadra di ricaricare le batterie fisiche e mentali. Perché siamo a un mese dal termine della stagione e ci si gioca tutto nel rush finale: Coppa Italia, ma pure Champions ed Europa.

Dal tutto al nulla, è questione di dettagli, di una o due gare, al termine di un’annata vissuta nella centrifuga di tre competizioni. Ebbene, nonostante il giorno di riposo, ieri tutti a Casteldebole. C’è stato chi, come Ferguson e Casale, ha fatto allenamento, per ritrovare la condizione e poter essere a disposizione per Udine: tra l’altro Fergie, aveva chiesto espressamente di poter andare in panchina, benché ancora non pronto per scendere in campo, contro l’Empoli proprio per essere al fianco dei compagni nell’appuntamento cruciale con la storia con l’Empoli, anche per dare il segnale di non ritenere acquisito un risultato che acquisito si è dimostrato essere. Sarà finale.

E ieri è arrivato il segnale che il Bologna vuole andare fino in fondo. Allenamenti differenziati, certo. Ma pure massaggi, scarico e la voglia di stare assieme, di non disperdere il clima di magia, con la richiesta a staff tecnico e medico di essere presenti, nonostante il giorno di festa: insomma, niente allenamento, ma a Casteldebole si è lavorato in vista della ripresa.

Non è la prima volta, anche così si spiega la crescita costante di un Bologna tredicesimo a ottobre e oggi quarto e in finale di Coppa Italia. Testa già all’Udinese e la lunga marcia di avvicinamento alla finale con il Milan iniziata: ad esempio, Holm ha iniziato le terapie, per bruciare i tempi di recupero e poterci essere. Anche questo è lo spirito di gruppo: è la magia che si respira a Casteldebole e in città. Tutti a Casteldebole e pranzo di gruppo. La squadra vuole il massimo. E lo pretende anche dallo staff, costretto a rinunciare al giorno libero. Italiano, insomma, ha già vinto e con lui la dirigenza: perché se un gruppo che dopo nove mesi giocati praticamente al ritmo di una partita ogni tre giorni rinuncia a un giorno di riposo per ritrovarsi, stare insieme, curarsi e non staccare la spina mentalmente, significa che non è pago. La storia non è quella già scritta ma quella ancora da scrivere: a prescindere da come finirà è il segnale di un Bologna che non si ritiene arrivato e che sente di avere nuovi traguardi da raggiungere. Coppa Italia, Champions ed Europa: i rossoblù hanno ancora fame, non a parole, ma con i fatti.

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