Bologna, Italiano e una Coppa piena di furore: "La classifica non conta: vogliamo passare"
I quarti di finale Il tecnico: "L’Atalanta è una delle migliori squadre d’Europa, ma abbiamo preparato ogni dettaglio, anche i calci di rigore"

I quarti di finale Il tecnico: "L’Atalanta è una delle migliori squadre d’Europa, ma abbiamo preparato ogni dettaglio, anche i calci di rigore"
L’etichetta non deve ingannare: c’è scritto ‘Coppa Italia’, ma la materia dentro è la stessa di cui è fatta la Champions. E al Gewiss Stadium servirà un Bologna da Champions. A Bergamo come a Lisbona: senza pasteis de nata, ma con la stessa fame. "La posta in palio è altissima, il tempo per preparare questa partita quasi nullo: dovremo andare in campo con tanto furore". Sulle difficoltà di questo quarto di finale, in effetti, Vincenzo Italiano ha poco da romanzare: "La forza dell’Atalanta ormai la conoscono anche i muri. Parliamo di una squadra tra le migliori del continente, vincitrice dell’ultima Europa League. Una squadra che una settimana fa ha pareggiato a Barcellona. A Bergamo fanno a fettine tutti".
In realtà, da un po’ i soldati di Gasperini hanno i coltelli meno affilati e nelle ultime tre sfide di campionato al Gewiss Stadium non hanno mai vinto: una sconfitta (Napoli) e due pari, con Juventus e sabato con il Torino. In generale, appena due successi nelle ultime otto sfide: il 5-0 in ciabatte allo Sturm Graz e il 2-1 soffertissimo di Como. Come tribolato era stato il 3-2 strappato al 90’ all’Empoli con una magia di De Keteleare. Senza illudersi, certo, ma questo Bologna che scoppia di entusiasmo ha tutto per fare male a un’Atalanta che non vive il suo momento più alto e tradisce un po’ di nervosismo. La fotografia è il tiro dal dischetto che sabato Retegui si è fatto parare da Milinkovic-Savic.
Già, i rigori. Un orizzonte che questa nuova Coppa Italia ha avvicinato per dare pepe a un torneo spesso troppo insipido: e allora in caso di parità al 90’, si saltano a piè pari i supplementari per affidarsi alla lotteria dagli undici metri. "Abbiamo fatto battere a tutta la rosa due rigori a testa", ammette il tecnico rossoblù, senza ovviamente svelare i buoni e i cattivi. Così come in porta. "Skorupski o Ravaglia? Vediamo.. parlerò con il mio staff e con entrambi". La sensazione forte è che giocherà il polacco, nonostante Ravaglia faccia rima con meraviglia (vedi il rigore che parò agli ottavi a Lautaro la scorsa stagione). Italiano stasera vuole il Bologna più affidabile. Peso specifico della partita: enorme. Questo quarto di Coppa Italia vale un pezzo d’Europa, ma significa molto anche nel percorso di crescita di un gruppo che si è forgiato passando tra le fiamme di Anfield, del Villa Park, del Da Luz e del Josè Alvalade. "I dieci punti che ha in più l’Atalanta in campionato non contano: è una gara a sé, noi come loro vogliamo passare il turno", rimarca Italiano con gli occhi della tigre.
Occhi che si incupiscono pronunciando la parola mercato. "Finalmente si è chiuso, perché dura troppo e crea situazioni di disturbo". Contento? "Sì, ripartiamo con un Calabria in più che può darci tanto, così come Pedrola: un ragazzo di grandissima qualità, un esterno fortissimo nell’uno contro uno". L’ex capitano del Milan è tra i convocati, come Posch dall’altra parte ("ragazzo speciale, ma voleva giocare di più"). Il canterano del Barça, invece, resta a Casteldebole a lavorare. Stasera il gas dovrà aprirlo Ndoye, che non segna dal 7 dicembre. "Si tira dietro qualche acciacco che lo ha un po’ limitato, ci sta un momento in cui è meno concreto, ma il lavoro che fa, anche senza palla, è importante". Stessa fiducia in Castro e Dallinga: "Abbiamo due nove affidabili: Santi non dimentichiamoci che ha solo vent’anni". Ma non è mai troppo presto per sognare.
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