Bologna-Juventus: pareggio al Dall'Ara, la corsa Champions resta aperta
Il Bologna pareggia contro la Juventus al Dall'Ara, mantenendo aperta la corsa per la Champions League.

Il Bologna pareggia contro la Juventus al Dall'Ara, mantenendo aperta la corsa per la Champions League.
Sempre la stessa storia. Da ventisette anni, più o meno, ogni volta c’è qualcosa a separare il Bologna da una vittoria al Dall’Ara contro la Juventus. Spesso, come ieri, sembrano esserci tutte le premesse perché sia la notte giusta. E invece anche stavolta ci si riprova il prossimo anno. Il faldone dei rimpianti si gonfia dei guantoni bucati di Skorupski e del fischietto troppo garantista di Doveri: due Episodi, con la maiuscola appunto, che cambiano il verso allo ’spareggissimo Champions’ e mettono il piano partita tutto inclinato verso l’alto per i ragazzi di Italiano. Piano che viene, poi, raddrizzato con una pareggio che lascia la situazione generale sostanzialmente uguale, con il quarto posto ad appena un punto, ma con un’aggravante non da poco: perché al mancato sorpasso sui bianconeri, segue il sorpasso subito da Lazio e Roma. Il tutto con una gara in meno a disposizione e un calendario che in due settimane spremerà nervi e muscoli dei rossoblù tra la doppia sfida al Milan, - venerdì in campionato e mercoledì 14 maggio nella finalissima di Coppa Italia - per chiudere con la trasferta di Firenze.
Calma, però: per l’ultimo biglietto con destinazione Champions è tutto apertissimo. Si deciderà tutto in volata. E, di certo, il Bologna di Italiano resterà in corsa fino alla fine. Perché il pari in rimonta di ieri è l’ennesima conferma che questa squadra è diventata a tutti gli effetti un’inquilina dei piani alti. Matura, consapevole della propria forza e trascinata da uno stadio che, ormai, rappresenta un fattore (un solo ko in tutto il campionato, a fine 2024). Non si scompone mai, questo Bologna, nonostante una serata cominciata malissimo con l’erroraccio di Skorupski dopo 9’ sul tiro centrale di Thuram. Una doccia freddissima che avrebbe steso molte squadre, soprattutto perché la Juventus di Tudor è un riccio tutto chiuso, pronto a tirare fuori le spine in contropiede. Vanno ricordate le premesse al match, col tecnico bianconero costretto a fare a meno dell’artiglieria pesante (Yildiz, Vlahovic e Koopmeiners tutti fuori) e con una panchina formato ‘xxs’, con appena sei giocatori di movimento. Dall’altra parte, Italiano non fa calcoli: la finale di Coppa Italia può aspettare, priorità assoluta alla Signora. E allora dentro l’undici migliore, con la sola sorpresa di De Silvestri per Calabria, dal momento che vedere il mezzo-infortunato Castro in panchina non fa più notizia. Nota di merito stavolta per Dallinga che, come tutta la squadra, cresce nella ripresa e firma l’assist del pari. E’ ancora il 9’, con una torre gagliarda dell’olandese su cui Freuler fa quello che, nel suo vasto repertorio, gli riesce meno bene: un grandissimo gol. Lo svizzero era già stato protagonista del contatto in area Juve al 30’ del primo tempo con McKennie, con Doveri che fa correre, nella bolgia generale. Si è andati al Var per molto meno. Restano grandi dubbi.
La rete del pari fa montare un Dall’Ara da record stagionale (32.468 paganti) che, come un’onda, trascina i rossoblù. Ma la chance più grande capita paradossalmente alla Juve al 31’, quando McKennie a due passi dall’area piccola serve un pallone d’oro su cui Alberto Costa pasticcia in modo grottesco. Italiano e Tudor attingono dalla panchina: ma i vari Castro, Conceiçao, Dominguez e Mbangula non trovano mai la giocata vincente. Capita, invece, sui piedi di Cambiaghi al 93’, ma il tiro è murato da Beukema. Un rimpianto lungo 27 anni e una notte.
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