Bologna, l’Europa non è così lontana. Ora il club prova ad alzare l’asticella

Aria nuova Il direttore sportivo Di Vaio è stato il primo a guardare al futuro con maggiore ottimismo e fiducia

di MARCELLO GIORDANO
26 novembre 2023

Bologna, l’Europa non è così lontana. Ora il club prova ad alzare l’asticella

Qualcosa è cambiato a Casteldebole. E la gara con il Torino dirà se l’emergenza infortuni potrà essere compensata da questa nuova consapevolezza. Fin qui, in casa rossoblù, nessuno aveva parlato d’Europa. "Si ragiona partita per partita, allenamento dopo allenamento, sui miglioramenti quotidiani", il mantra di Thiago Motta e condiviso dalla società, se è vero che pure l’ad Fenucci ha speso parole su questa linea. Al più, chi si era lasciato maggiormente andare aveva dichiarato "Siamo forti, ma pensiamo solo alla prossima partita, vogliamo sempre di più e vincere il più possibile, poi i conti li faremo alla fine", Ferguson dixit. Ma che il Bologna, nell’ultimo anno con Thiago Motta, sia salito di livello, mentalmente e tecnicamente, è sotto gli occhi di tutti: ha perso solo due partite, è ottavo a pochi passi dalla nobiltà, dopo che nella scorsa stagione ha chiuso con il record dei punti (54). Sta salendo di livello, il gruppo di Motta e il club. E a certificarlo è stato il diesse Marco Di Vaio, attraverso un’intervista concessa a Tuttomercatoweb nei giorni scorsi: "La storia ci insegna che un club come il nostro deve approfittare delle difficoltà dei grandi club", ha iniziato Di Vaio.

E le difficoltà di Lazio e Roma e di una Fiorentina reduce da tre ko consecutivi prima di rialzarsi con il Bologna parlano in questo senso. "Il divario, purtroppo, è molto grande rispetto alle prime sei-sette. Ma da noi sta avvenendo un processo di acquisizione di forza di un gruppo nuovo e fatto di giovani, che è cambiato radicalmente e si sta formando su basi positive. I ragazzi si rendono conto che possono dar fastidio, che sono forti e possono dire la loro. Grazie alla guida di un allenatore giovane ma dalle idee molto chiare: c’è molto potenziale e voglia di dimostrare la propria forza, di confrontarsi e capire cosa si può dire contro le grandi. Per cullare altri sogni ci vuole la seconda parte del campionato: trovare continuità è difficile, ma manteniamoci e proviamo a crescere, per consolidare la mentalità servono risultati, esperienze e tempo". Insomma, pur senza farne un’ossessione, Di Vaio è il primo in casa Bologna a guardare in faccia classifica e realtà e a strizzare l’occhio a sogni di gloria. A incitare la squadra a prendere coscienza e provarci. Dodici gare sono poche per un bilancio, ma iniziano a essere un indicatore. Il Bologna ha un mese per provare a confermarsi nella lotta: Torino, Lecce, Salernitana, Roma, Atalanta e Udinese, sono i match che mancano alla fine dell’anno. Intanto qualcosa è cambiato: in casa rossoblù si inizia a non nascondersi più.

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