Bologna, profumo di Champions. Doppio Orso, Cagliari capovolto. Un’altra rimonta per restare lassù

Piccoli porta avanti i sardi al 22’. Nella ripresa dentro Odgaard, Ferguson e Cambiaghi e la gara cambia. Quinta gioia di fila al Dall’Ara, la quarta ribaltando il risultato. I rossoblù salgono a 47, a meno 3 dalla Lazio. .

di GIANMARCO MARCHINI
3 marzo 2025
L’ormai tradizionale foto di gruppo sotto la Bulgarelli: ieri i rossoblù hanno coinvolto anche il nostro Gianni Schicchi

L’ormai tradizionale foto di gruppo sotto la Bulgarelli: ieri i rossoblù hanno coinvolto anche il nostro Gianni Schicchi

Alle grandi squadre spesso basta una fiammata per rovesciare il destino. E rassegnatevi: questo Bologna ormai è una grande squadra. Chiedere al Cagliari, che in otto minuti si vede rivoltare come un calzino dalla doppietta di Orsolini. La quinta vittoria di fila al Dall’Ara certifica quello che il Milan aveva già palesato giovedì sera: i rossoblù valgono un posto in Europa. La quarta vittoria in rimonta, invece, spiega meglio il certificato: quel posto può essere anche e ancora in Champions. Meno tre dalla Lazio quarta, ma con la Juventus che stasera con il Verona potrebbe tornare davanti, a più cinque. Cambia poco. A undici giornate dalla fine, con ancora trentatrè punti sul tavolo, il Bologna può e deve sognare in grande.

Perché? Perché i rossoblù hanno raggiunto una consapevolezza e una maturità enormi che permettono loro di non uscire mai da una partita. Con il Cagliari ieri, come con i rossoneri giovedì e, ancora prima, con Torino e Monza. Tutti successi in rimonta. Laddove una squadra normale andrebbe al tappeto, il Bologna si rialza. In un modo o nell’altro, Vincenzo Italiano trova sempre la via d’uscita. Anche in partite labirintiche come quella contro i sardi, sapientemente apparecchiati da Davide Nicola con un 442 che non lascia spazi all’immaginazione. Zappa-Zortea a destra, Obert-Augello a sinistra a congestionare le corsie laterali. Tanto da una parte con Dominguez, quanto dall’altra con Orsolini, il Bologna non riesce mai a cambiare marcia. Ne cambia forse troppi Italiano dall’inizio: quattro su quattro in difesa, con il ritorno di Lucumi a guidare una linea completata da Erlic, Lykogiannis e Calabria. Con Pobega e Orso, sono sei i volti nuovi rispetto al successo sul Milan. Non a caso, l’uno a zero di Piccoli al 22’ è un pasticcio collettivo là dietro. Fino all’intervallo l’inerzia non cambia e allora cambia Italiano: dentro Ferguson, Odgaard e Cambiaghi, per Fabbian, Pobega e Dominguez. Manco il tempo di tornare seduti e Cambiaghi, già decisivo con il Diavolo nel firmare l’assist del sorpasso, dà la scossa: prima si procura il rigore che Orso trasforma (3’), poi serve allo stesso numero sette il pallone del sorpasso (11’). Otto minuti e Cagliari capovolto. Da quel momento è un dominio totale, soprattutto in mezzo al campo dove Ferguson e Odgaard impongono la loro forza. Il finale è fisiologica sofferenza, con i sardi che buttano palloni disperati in avanti. Niente che possa turbare troppo questo Bologna con l’armatura ormai da grande squadra.

Il Dall’Ara applaude. Un pezzo di quello stadio domenica seguirà i rossoblù a Verona, tappa decisiva in questa strada verso il sogno. Chiamatelo Europa, chiamatelo Champions: è un sogno reale. Come un anno fa. Meravigliosamente ancora possibile.

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