Bologna punta al quarto posto e Coppa Italia: Castro fondamentale per il successo
Tra percentuali, dolori e impazienza. Anche a Udine solo le briciole finali per Santi: il problema al piede persiste. Ma il Bologna ha bisogno di lui

La disperazione di Santi Castro a Udine: una sua torre poteva valere l’1-0 (Schicchi)
Bologna, 30 aprile 2025 – Bologna in corsa per il quarto posto e la Coppa Italia: impresa che vale doppio, se si considera che da un mese e mezzo a questa parte Italiano deve fare a meno di quella che è stata la sua punta titolare: Santiago Castro. Non è un dettaglio, anzi. L’argentino, a Udine, si è fatto bastare dieci minuti per ricordare a tutti quanto sia fondamentale e quanto manchi, nonostante non sia al cento per cento: ingresso e colpo di testa che sarebbe valso l’assist numero nove in stagione (e il sesto in campionato), se Orsolini non avesse spedito alto il colpo di testa in tuffo a due passi dalla porta. Nove assist a cui aggiungono 10 gol stagionali, 8 dei quali in Serie A.
Il balletto sulla condizione continua. E’ al 55 per cento della condizione. Il problema è che a Casteldebole hanno la sensazione che continui a zoppicare leggermente, che non riesca più ad allenarsi con la tranquillità e l’intensità che aveva preceduto l’infortunio. L’ultima da titolare risale alla manita rifilata alla Lazio, il 16 marzo, quando coronò con la zampata del momentaneo 4-0 la convocazione dell’Argentina. Nazionale maledetta, però, perché proprio con l’Albiceleste ha subito un pestone al piede destro, che ha coinvolto alluce e parte interna del piede. Nessuna frattura, ma un edema all’alluce e alle parti molli del piede che continua a portarsi dietro. Da allora, ha trovato spazio e continuità Dallinga: di gol, però, neanche l’ombra, almeno in campionato. Ne sono arrivati tre in Coppa Italia contro l’Empoli rimaneggiato, utili per scrivere una finale storica, ma non per fugare i dubbi sulla sua consistenza. Perché in Serie A, quando si è alzato il livello, l’olandese ha faticato. E pure lui, tra l’altro, complice la pubalgia, non è al meglio.
Urge ritrovare Castro, il cui impatto è superiore, è un dato di fatto: non solo e non tanto per gol e assist, ma per capacità di legare il gioco e battagliare. A raccontarlo, il fatto che nelle ultime giornate senza Santi la macchina da gol si è inceppata: uno a Venezia, uno con Napoli e Inter, zero a Udine, due reti di Orsolini e una di Ndoye (pure lui ai box). Nelle precedenti 5 giornate, la squadra di Italiano ne aveva segnate 11 pur rimanendo a secco a Parma, con tanto di manita alla Lazio, due reti a Venezia, Cagliari e Milan. La speranza di riveder Castro con la Juve passa dalla settimana che inizia oggi. Juventus significa per Castro il primo gol in Italia, segnato nell’ultima casalinga della scorsa stagione, di testa, quando fu schierato al posto dell’infortunato Zirkzee: antipasto di quanto sarebbe accaduto quest’anno, perché è stato l’argentino a prendersi sulle spalle con il sorriso l’eredità dell’ex compagno. Sarà scontro diretto: per sognare in grande, c’è bisogno di Castro.
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