Bazzani si fida del Bologna: “Italiano il valore aggiunto. Dura rifiutare maxi offerte. Dzeko? Sì... se è motivato”
L’analisi dell’ex centravanti: “La continuità in panchina può aiutare tanto i rossoblù. Oggi è difficile trattenere chiunque: soprattutto se va a disputare la Champions”

"Italiano il valore aggiunto. Dura rifiutare maxi offerte. Dzeko? Sì... se è motivato"
Bologna, 9 giugno 2025 – "Trattenere un calciatore a cui un altro club offre più soldi di ingaggio e la prospettiva di giocare la Champions diventa difficile. Ma dopo due stagioni importanti, a prescindere dal mercato che verrà fatto in estate, anche il prossimo anno mi aspetto un Bologna protagonista". Fabio Bazzani è voce di Dazn, ma soprattutto è un paio di antenne dritte sintonizzate sui canali di serie A e serie B, nonché su un mondo Bologna di cui è fine conoscitore.
Bazzani, tutti vogliono Beukema, Ndoye e Lucumi.
"Dopo una grande stagione non mi stupisco: è il gioco delle parti". Fenucci ha detto: proveremo a trattenere i nostri giocatori più richiesti. Missione possibile? "Possibile lo è: ma è anche una missione difficile. Oggi il Bologna non è nella condizione di dover vendere a tutti i costi i suoi calciatori, ma il mercato dice che di fronte a certe cifre è difficile trattenere un giocatore. Specie se oltre ai soldi per cartellino e ingaggio chi si fa avanti offre al ragazzo la prospettiva della Champions".
In ogni caso, alla voce sacrifici inevitabili, o Beukema o Lucumi: è d’accordo?
"Direi che la prospettiva di perdere entrambi è l’opzione più pessimistica. Partiamo dal presupposto che in questi anni il Bologna ha dimostrato di saper scegliere adeguatamente, e altrettanto adeguatamente sostituire, i suoi calciatori più importanti. Resta il fatto che perdere sia Beukema che Lucumi vorrebbe dire perdere certezze importanti".
E trovare, per così dire, Dzeko che cosa vorrebbe dire?
"Se il tema è la ricerca di una terza punta centrale io non ne faccio una questione di anagrafe: giovane o esperto cambia poco, l’importante è che sia competitivo". Dzeko ha 39 anni, ma i suoi numeri di attaccante, anche quelli recenti, sono più che competitivi. "In questo caso dev’essere bravo un dirigente, o un allenatore, a guardare negli occhi il ragazzo e capire se a quell’età ha ancora le motivazioni e lo spirito necessari per affrontare questa nuova avventura. Se la risposta è sì non c’è dubbio che un calciatore come Dzeko rappresenti un valore aggiunto".
Anche perché di attaccanti, con quattro competizioni da affrontare, ne serviranno.
"L’Europa League giocata di giovedì è dispendiosa. Per quanto Italiano cambi spesso formazione, e lo scorso anno si è rivelata la scelta giusta, basta che un attaccante s’infortuni e stia un mese in infermeria che ti salta quasi dieci partite".
A proposito di Italiano: tutti, o quasi, hanno cambiato il manico, il Bologna no.
"E questo sì che è un grande valore aggiunto. Quando arrivi in un club nuovo, per quanto tu possa essere bravo, c’è un tempo fisiologico necessario per far digerire le tue idee. L’inizio di stagione di Italiano, un anno fa, lo dimostra: e parliamo di un allenatore che si è rivelato bravissimo. Ecco, quel problema di assestamento quest’anno il Bologna non l’avrà. Così come non l’avrà il Napoli che ha confermato Conte e forse la Juve se resta Tudor".
Ergo: dal Bologna che stagione si aspetta?
"Il Bologna dopo due anni alla grande mi ha convinto: quindi mi aspetto un’altra stagione da protagonista. Che non vuol dire che deve vincere una coppa o andare di nuovo in Champions. Vuol dire lottare di nuovo per l’Europa in campionato e fare una buonissima Europa League. Nonché riprovarci in Coppa Italia, perché tutte le partite le giocherà al Dall’Ara".
Bologna sugli scudi e Italia nella polvere con Spalletti che è stato sollevato dall’incarico.
"Stimo Spalletti, ma i fatti dicono che in nazionale non ha inciso come ha sempre fatto nei club. Con la Norvegia si è toccato il fondo: ho visto un’Italia vuota, piatta, che è andata sotto e non ha mai avuto uno straccio di reazione".
Ma in questa nazionale Orsolini può ancora restare a guardare?
"Con la Moldavia serve gente fresca e positiva, di testa e di gambe. Gente che giochi con la forza di una stagione importante alle spalle e con quella spensieratezza che a Oslo è mancata. Per questo penso a Orso".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su