Bologna, sogna in grande. Stasera contro il Milan vale un pezzo d’Europa. Nella Coppa c’è l’Empoli
In una notte Italiano ha la chance per staccare Coinceiçao e superare la Viola. E in semifinale ad aprile troverà i toscani che hanno battuto Thiago ai rigori .

Vincenzo Italiano, 47 anni: il suo Bologna è già in semifinale di Coppa Italia (Ansa)
In questi giorni emotivamente intensi dimenticare Parma e i fischi per fiaschi di Abisso è stato il primo comandamento di Italiano. Il secondo è stato spiegare ai suoi ragazzi, ove mai ce ne fosse stato bisogno, che Bologna-Milan vale come una finale: la prima di sette finali. Perché sette? Perché se il Bologna ha nella testa l’Europa la ‘road map’ che può riportare il prossimo anno i rossoblù nelle coppe passa inevitabilmente dai cinque scontri diretti da affrontare in campionato da qui a maggio e dalle due gare di semifinale di Coppa Italia contro l’ Empoli che ieri sera ha eliminato la Juventus di Thiago ai rigori (andata il 2 aprile al Castellani, ritorno il 23 al Dall’Ara: ma sono date che la Lega deve ancora confermare). Coppa Italia che, se i 180 minuti con i toscani (in un mese in cui in campionato ci saranno Napoli, Atalanta e Inter) premiassero i rossoblù, aprirebbe le porte a una finale vera: ma è bene procedere per gradi.
Nessun allenatore degno di tal nome alla vigilia di un crocevia della stagione come quello col Milan caricherebbe sulle spalle dei propri calciatori un simile fardello. Testa al Milan allora, come avrebbe detto anche Thiago. Sapendo che l’Europa rossoblù in campionato passerà anche il 16 marzo dallo scontro diretto con la Lazio, nonché, a maggio, dagli incroci con Juventus, Milan (la sfida di ritorno) e Fiorentina. Due partite in casa, Lazio e Juve, e due in trasferta, Milan e Fiorentina. Come si è comportato fin qui il Bologna con le concorrenti dirette per l’Europa? Bene. Anzi: benissimo. Solo la Lazio ha fatto festa piena col 3-0 del 24 novembre all’Olimpico, ma grazie alla decisiva espulsione di Pobega. Completano il quadro le due vittorie ottenute ai danni di Roma (3-2 all’andata all’Olimpico) e Fiorentina (1-0 al Dall’Ara) e i due pareggi con Juventus (2-2 allo Stadium) e Roma (2-2 al Dall’Ara nella sfida di ritorno).
Peraltro il Bologna che lotta per ottenere lo status di grande ha ben figurato anche con le tre battistrada del campionato, soccombendo solo per mano del Napoli (0-3 al Maradona alla seconda di campionato) e inchiodando al pari al Dall’Ara sia l’Atalanta (1-1) che l’Inter (2-2).
Quando Italiano rimarca il ‘fattore di crescita’ rappresentato dall’aver giocato otto partite di altissimo livello in Champions proprio a questo si riferisce: a un gruppo che ha fatto l’abitudine a reggere l’urto di corazzate e alla pressione psicologica che accompagna certe sfide. Più che una corazzata questo Milan in realtà sembra un’Armata Brancaleone. Ma sempre Milan è e Italiano non lo batte dal 4 marzo 2023, quando la sua Fiorentina piegò per 2-1 i rossoneri al Franchi in campionato. Poter guardare negli occhi Conceiçao da pari grado, ovvero condividendo i 41 punti in classifica, è la prova che il Bologna fin qui ha fatto assai più del suo dovere mentre il Milan assai meno.
A fine ottobre, quando la partita del Dall’Ara fu rinviata per via l’alluvione che mise in ginocchio mezza città, i rossoneri erano a + 5: divario azzerato. Quel rinvio lasciò una scia mai sopita di polemiche e anche questo può essere un fattore per i rossoblù. Quando si gioca una finale conta tutto: specie le motivazioni.
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