Bologna-Udinese: pareggio a reti inviolate in una sfida cruciale di Serie A
Il Bologna non riesce a superare l'Udinese in una partita chiave per la corsa alla Champions League.

Il Bologna non riesce a superare l'Udinese in una partita chiave per la corsa alla Champions League.
dall’inviato Gianmarco Marchini
Nell’inferno dantesco di questo calendario, quello di Udine doveva essere il girone meno bollente. Alla faccia. Nelle fiamme del Bluenergy Stadium il Bologna per poco non si brucia. Certo, è tutta una questione di prospettive, a cominciare da come si vuole guardare questo pareggio, in una partita piazzata dopo gli scontri con Atalanta, Napoli, Inter e prima di Juventus, Milan e Fiorentina, con in mezzo anche la Coppa Italia. Sicuri di fare ancora le pulci a questo punto arrivato peraltro dopo le fatiche nervose di una semifinale giocata giovedì? Calma.
Le prospettive, si diceva, appunto. Ecco se si riavvolge il nastro al contrario, la palma dei grandi delusi va ai rossoblù: il tuffo di testa di Orsolini fuori a porta spalancata all’89’, la punizione dello stesso numero sette che si schianta sulla traversa (67’), una serie infinita di calci d’angolo piovuti nell’area friulana. Con i ’se’, staremmo qui a commentare un’altra vittoria stoica, in coda a un pomeriggio di un caldo da spot contro il riscaldamento globale.
Invece, niente da fare, finisce zero a zero: due punti che vanno in polvere e tolgono l’asterisco al sorpasso della Juventus al quarto posto. I rossoblù adesso sono quinti a meno uno dai bianconeri che domenica sera verranno proprio al Dall’Ara in uno scontro definitivo per la Champions. In pratica, nell’attesa della Coppa da contendere al Milan, si tratta di un’altra finale per Vincenzo Italiano, ieri squalificato e confinato in tribuna a dimenarsi e schiumare dentro un box. Un leone in una gabbia di vetro. E’ mancata tanto la sua adrenalina a bordocampo per scuotere un Bologna visibilmente stanco e incapace di fronteggiare l’intensità di un’Udinese visibilmente arrabbiata. Venivano da cinque sconfitte di fila i bianconeri di Runjaic e davanti al loro pubblico erano obbligati quantomeno a vendere carissima la loro pelle. Missione compiuta perché, soprattutto nel primo tempo, i padroni di casa stordiscono il Bologna, inibendone le trame e sovrastandolo sul ritmo. Da subito, con la traversa centrata da Davis al 3’, su uno dei tanti svarioni di Lucumi, in giornata decisamente no.
Dall’altra parte è in giornata decisamente sì, invece, Solet, non a caso premiato uomo partita a fine gara. A fine campionato in tanti busseranno forte alla porte dell’Udinese per il cartellino del gigante francese. Gode di tante attenzioni di mercato anche Santiago Castro che in questo momento servirebbe come il pane a un Bologna orfano anche di Ndoye. L’argentino, ancora frenato da un dolore al piede, fa capire la sua importanza nei dieci minuti che riesce a spendere in campo, firmando la torre per la colossale chance fallita da Orso. Non pervenuto, invece, Dominguez che si sbriciola contro la difesa muscolare bianconera. Il ’cinno de oro’ deve salire di livello in queste settimane infuocate di campionato (imparare dalla cattiveria con cui entra l’amico e connazionale Santi), così come a Italiano serve dannatamente ritrovare il miglior Odgaard. I rossoblù lasciano Udine tra gli applausi della curva. Calma: c’è ancora tutto il tempo per fare la Storia.
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