Cazzola dice Europa. "Bologna e Virtus, che show. Il segreto sta al vertice: proprietà forti e ambiziose”

L’ex presidente di entrambe: "I rossoblù possono qualificarsi per le coppe"

di MASSIMO VITALI -
5 novembre 2023
Alfredo Cazzola, ex patron di Virtus e Bologna
Alfredo Cazzola, ex patron di Virtus e Bologna

Il Bologna che sogna l’Europa. La Virtus che in Europa c’è già e domina pure lì. Visti da chi alla guida della Virtus ha vinto praticamente tutto e quando, passando dai canestri al rettangolo verde, è diventato il timoniere del Bologna gli ha ridato la serie A perduta.

Alfredo Cazzola, da dove si comincia per raccontare il volo felice di Bologna e Virtus?

"Dal vertice della piramide: ovvero dalle due proprietà. Sia il Bologna che la Virtus hanno proprietà solide e ambiziose: da lì a cascata scende tutto. Proprietà solide, direzioni eccellenti, apparati tecnici all’altezza: i risultati importanti del campo sono solo una conseguenza".

Fino a qualche mese fa si diceva: eh se Saputo fosse tutti i giorni a contatto con la squadra come faceva Cazzola da presidente.

"Oggi vedo che Saputo è molto più presente di prima nella vita del club. E la sua presenza quotidiana stimola tutti a dare il meglio".

Quanto alla Virtus?

"E’ stata scelta la strada di un forte rinnovamento. E vedo con piacere che questa scelta sta dando frutti importanti".

Bologna o Virtus: lei che cosa ha scelto nel venerdì notte dell’ingorgo sportivo cittadino?

"Ho scelto la Virtus e mi sono divertito un mondo. Ma appena sono arrivato a casa mi sono visto gli highlights del Bologna, di cui seguo con attenzione tutte le partite: partitissima anche con la Lazio".

Se lo aspettava un Bologna così in altro dopo undici giornate di campionato?

"Rispondo alla domanda facendo due nomi: Motta e Sartori". Tema libero.

"Motta, quanto a capacità, oggi è uno dei primi tre allenatori della serie A. E Sartori era un mio vecchio pallino. Da presidente del Bologna, quando lui era al Chievo, ho provato a portarlo qui per due volte: ma non c’è stato verso di convincere Campedelli".

I tifosi rossoblù oggi sognano l’Europa.

"Io sono molto ottimista, anche perché non dimentico dove sarebbe oggi il Bologna senza i quattro punti che gli sono stati negati da macroscopici errori arbitrali".

Lei vota Europa dunque?

"Io sono convinto che il tempo renderà ancora più merito ai valori di questa squadra. Quindi il senso é: da tifosi godiamoci questo momento felice ma non rinunciamo ad essere ragionevolmente ottimisti sul futuro".

La Virtus intanto domina sia in campionato che in Eurolega.

"Il basket ha una stagione estremamente lunga ed essere altamente competitivi su tutti i fronti è sempre molto complicato. Penso che sarà decisivo non dover convivere con gli infortuni nei passaggi chiave della stagione: perché il roster è ricco e di qualità, ma per vincere serve anche un pizzico di buona sorte".

Se Motta è un predestinato della panchina Banchi che cos’è?

"Un allenatore che su un palcoscenico importante come quello della Virtus ha fatto un ingresso eccellente. In quattro e quattr’otto è riuscito nell’impresa di coinvolgere tutti: e non a parole ma coi fatti. L’altra sera coi turchi ha praticamente attinto a tutto il roster, mettendo in campo, pur con minutaggi ridotti, giocatori del cui valore da tifosi eravamo quasi all’oscuro".

Insieme ai voli pindarici di Bologna e Virtus c’è una Fortitudo che a punteggio pieno domina la A2.

"Torno al ragionamento della piramide, perché tutto parte sempre da lì. La nuova proprietà ha scelto un tecnico eccellente come Caja e i risultati sono arrivati subito".

Bologna può essere orgogliosa della Bologna sportiva?

"Decisamente sì, lo sport di vertice di questa città sta veleggiando alla grande. Ed è una ricaduta importante per la città stessa".

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