Colomba e i dilemmi del Bologna. “Incedibili? Fidiamoci di Sartori. Immobile chioccia, soluzione utile”

L’applauso a Italiano: “La società voleva continuare con lui e Vincenzo ha dimostrato lo stesso desiderio”

di MASSIMO VITALI
23 giugno 2025
Vincenzo Italiano: il suo comportamento con il Bologna è piaciuto a Franco Colomba

Vincenzo Italiano: il suo comportamento con il Bologna è piaciuto a Franco Colomba

"Che fare di fronte a offerte importanti? Nel calcio di oggi, per mille motivi, di calciatori incedibili non ce ne sono. A Casteldebole c’è invece una direzione dell’area tecnica di assoluto valore, che difficilmente sbaglierebbe i sostituti". La saggezza dei settant’anni (compiuti a febbraio) fa di Franco Colomba una bussola sempre utile da usare per orientarsi. Anche nel mare periglioso del mercato, che a dire il vero fin qui per il Bologna è stato un mare di bonaccia. Eppur qualcosa si muove.

Colomba, il Napoli fa una corte spietata a Beukema e Ndoye. Resistere a tutti i costi oppure cedere e monetizzare?

"Ci sono offerte che spesso è complicato respingere: vale per i club come per i calciatori. Da ex calciatore e da allenatore dico che un professionista è giusto che rimanga se è davvero convinto di restare e non solo in forza di un contratto. Anche perché se io, calciatore, resto ma mi porto dentro la sensazione di aver perso un treno importante ne va del mio rendimento e rischio di non essere più quello di prima".

Pure Lucumi, oltre a Beukema, è oggetto dell’altrui desiderio.

"La coppia Beukema-Lucumi nelle ultime due stagioni è stato uno dei punti di forza del Bologna. Normale che il tifoso pensi ‘cosa succede se li perdiamo entrambi?’. Faccio però notare che quando arrivarono nessuno ne conosceva il valore. E chi li ha scelti, penso a Sartori e Di Vaio, sono gli stessi che eventualmente dovranno battezzare i sostituti".

Italiano in compenso non ci ha pensato un attimo a restare.

"Il Bologna voleva fortemente andare avanti con Italiano e Italiano ha dimostrato lo stesso desiderio. E’ un matrimonio che si basa sulla stima reciproca e mi sembra una bella base sulla quale costruire un’altra stagione importante. La continuità in panchina è importante e segna un’inversione di di tendenza: prima c’era Mihajlovic, che purtroppo aveva i problemi che sappiamo, e Motta, che non ha fatto la stessa scelta di Italiano e non gli è andata benissimo...".

Intanto all’uscio di Casteldebole sembrano bussare in tanti: prima Dzeko, ora Immobile.

"Dzeko non è più di primo pelo e trentanove anni non sono trentasei. Di Immobile dico che potrebbe fare la chioccia di Castro e Dallinga. Magari parte dalla panchina, entra a partita in corso, i gol li sa fare e non penso che abbia disimparato a trentacinque anni. E i gol a questo Bologna servono perché lo scorso anno il contributo complessivo di reti di Castro e Dallinga è stato modesto. E qui torno volentieri a parlare di Italiano".

Prego.

"Spesso si dice che determinano solo i giocatori e l’allenatore bravo è quello che fa meno danni. Italiano invece ha inciso eccome, insegnando ai due esterni, Orsolini e Ndoye, come si chiude l’azione cercando la porta. Questa è stata una delle chiavi della grade stagione del Bologna".

Stagione culminata col trionfo in Coppa Italia, 51 anni dopo il vostro trofeo conquistato in quello stesso stadio.

"Ero all’Olimpico con mia moglie, ospite del Bologna come tanti altri ex rossoblù. Devo dire che ho riprovato da tifoso le emozioni che con questa maglia avevo provato da calciatore".

Il toc toc a Orsolini dalla finestra della sua casa in via Sant’Isaia al momento del passaggio del pullman scoperto nel giorno della celebrazione della Coppa è già legenda.

"Io e Orso andiamo dallo stesso barbiere, Roberto. E ogni volta che lo incontro gli faccio la gag del toc toc. Mia nipote Nina, che ha sei anni, quando ha saputo che sfilava il pullman davanti alle finestre della mia casa e dopo che gli ho raccontato che noi conquistammo lo stesso trofeo cinquantuno anni fa mi ha chiesto: ‘Nonno, ma tu ce l’hai ancora quella coppa?’. Mi è scappato un sì e a quel punto ho recuperato una vecchia coppa con le grandi orecchie che avevo in casa e che ha fatto la sua dignitosa figura. E’ stato un bel momento: il passaggio di consegne simbolico tra due Bologna".

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