Dallo Spezia alle Due Torri. Erlic: "Fidatevi di Italiano e di un calcio democratico»

Il difensore: "Conosco bene il tecnico, ma per questo non avrò il posto garantito. Beukema è un leader che alza la voce quando serve. Un piacere averlo a fianco". .

di MASSIMO VITALI -
15 agosto 2024
Erlic: "Fidatevi di Italiano e di un calcio democratico"

Il difensore: "Conosco bene il tecnico, ma per questo non avrò il posto garantito. Beukema è un leader che alza la voce quando serve. Un piacere averlo a fianco". .

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Nella fabbrica rossoblù di La Spezia non producono solo allenatori, come Motta e Italiano: all’occorrenza sfornano anche difensori pronti all’uso. Non precisamente a buon mercato, va detto: anche se nel caso di Martin Erlic i sette milioni più bonus li incasserà il Sassuolo, proprietario del cartellino. Ma tant’è.

Dopo aver visto i dissesti della difesa rossoblù a Bressanone, a margine del 3-3 con l’Asteras gli uomini mercato rossoblù hanno alzato la cornetta chiamando l’ad neroverde Carnevali e l’agente di Erlic e confezionando così uno di quei tanti paradossi che rendono bello il calcio: dalla prospettiva di lottare sui campi della B il nazionale croato in un amen si è visto catapultato negli stadi della Champions.

Annuisce Martin, un ragazzo che ha capito in fretta il contesto in cui si è calato. "Con la sua nazionale ha fatto un Mondiale e un Europeo, quindi ha esperienza internazionale, in più conosce bene il mister", dice il diesse Marco Di Vaio che gli siede a fianco nella sala stampa di Casteldebole. Ecco l’altro paradosso: arrivato per ultimo Erlic è già il più indicato a spiegare il calcio di Italiano.

"Il mio trasferimento – dice il difensore con i natali a Zara –? E’ successo tutto molto in fretta: appena il mio agente mi ha detto dell’opportunità Bologna non ci ho pensato un secondo. Giocare in Champions è il sogno di ogni calciatore, ma io mi porto ancora dentro la rabbia per la retrocessione col Sassuolo. Vorrà dire che la trasformerò in energia positiva per questa nuova avventura".

Il calcio di Italiano allora. Erlic sorride e fa una premessa: "Conosco il mister e il suo calcio, perché con lui allo Spezia abbiamo conquistato una storica promozione in A e una altrettanto importante salvezza: ma non è che poiché c’è Italiano in panchina io sono a posto. Il posto dovrò conquistarmelo, perché qui ci sono tanti ragazzi di valore che spingono per giocare".

Ecco il manifesto del calcio dell’allenatore che il Bologna ha ingaggiato al posto di Thiago Motta: "Italiano propone un calcio bello e verticale, in cui tutti devono essere molto svegli, perché con lui possono giocare tutti e venticinque i calciatori della rosa. Vecchi o giovani, per il mister non conta: a tutti dà una possibilità di farsi valere".

In questa democrazia applicata al pallone Italiano ricorda molto Thiago, un altro che che Erlic conosce molto bene dopo la stagione passata insieme allo Spezia: "Tutti e due praticano un calcio moderno: Italiano in forma più aggressiva e verticale. Sono molto contento di ritrovarlo, perché è sempre molto carico e sa tirarti fuori il meglio".

C’è un pensiero anche per Beukema, con cui farà coppia domenica al debutto in campionato con l’Udinese: "Sam è un grande leader, uno che quando serve sa alzare la voce: è un piacere averlo a fianco".

Da Modena (dove viveva) a Bologna il passo sarà brevissimo: "Ma io gioco in Italia da dieci anni, del vostro Paese mi piace tutto. Bologna è una bellissima città, ma la conosco già". La Champions no: ma c’è sempre una prima volta.

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