Guidolin punta sulla favola Bologna : "Io sfiorai la Champions, Thiago può farcela"
L’ex tecnico: "Gli auguro una stagione come quella del 20012002. Ma con un finale diverso... Nel calcio c’è spazio per le idee"
"Il Bologna sta facendo qualcosa di straordinario e il bello è che mi sembra in crescita. Andare in Champions? Per succedere dovresti lasciarti alle spalle tre big: complicato, perché devono incastrarsi tante cose. Però perché non provarci?". Francesco Guidolin conosce bene gli incastri dell’Europa. Quel fatal 5 maggio 2002 cadendo a Brescia (0-3) all’ultima giornata il suo Bologna virtualmente scivolò dal quarto al settimo posto, passando dal sogno Champions alla realtà Intertoto.
Guidolin, anche nel calcio il tempo annacqua le delusioni? "Quel 5 maggio resta una delle delusioni più cocenti della mia carriera. Prima di scendere in campo eravamo sicuri che, per male che potesse andare, un posto in Uefa lo avremmo conquistato. E invece...".
Era dalla stagione 2002-2003 che il Bologna non aveva tanti punti dopo 15 giornate: addirittura 26, nel suo caso.
"Fino a Natale le vincemmo tutte al Dall’Ara, poi ci fu un calo: ma è col mio Bologna della stagione precedente che oggi bisogna fare il raffronto. E oggi vedo una squadra, quella di Motta, che ha tutto per arrivare fino in fondo".
Il quarto posto a braccetto con la Roma ha scatenato i sogni della città.
"A Bologna fu la prima cosa che mi colpì: è una piazza che ti sta vicina quando le cose non funzionano e che vive sulle ali dell’entusiasmo di fronte alle vittorie. Ripenso a quell’Intertoto: Dall’Ara sempre pieno, nonostante la calura di luglio e agosto".
Se pensa a Motta invece che cosa le viene in mente?
"Ha presa sul gruppo, propensione al cambiamento e idee nuove: sono tutti ingredienti che fanno grande un allenatore. Il calcio cambia e dipende sempre più dai fatturati ma le idee conservano ancora un posto importante. Guardate il Leicester di Ranieri di qualche anno fa e guardate oggi il Girona che comanda la Liga".
Favole belle come quelle del Bologna?
"Il Bologna l’ho visto giocare da favola, è vero: ma se si considerano tradizione e storia della piazza non è in senso stretto una favola. E’ piuttosto un mix vincente di tante componenti: allenatore bravo, buoni giocatori, società forte, tifosi che spingono".
Motta col suo ‘testa alla prossima’ ricorda molto il Guidolin del ‘testa bassa e pedalare’.
"Nel nostro mestiere fai fatica a immaginare quello che accadrà tra un mese: meglio concentrarsi sul presente. Thiago da allenatore capisce le cose prima degli altri, come faceva da calciatore".
Guidolin e l’Europa.
"Con me si sono qualificate a una competizione europea Vicenza, Bologna, Palermo e Udinese: non so quanti allenatori siano riusciti a farlo, considerato che nessuna delle quattro era una big".
E la corte di una big mai?
"Ho sfiorato una big a inizio e fine carriera. Ma sono orgoglioso del percorso che ho fatto".
Motta è destinato a una big? "Ha davanti a sé una carriera luminosa, però intanto oggi è quarto col Bologna. Gli auguro di rivivere il mio 2001-2002: però cambiando il finale".
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