Il capitano morale soddisfatto del gruppo: "Uniti si va veramente lontano». De Silvestri: "Siamo una grande famiglia»
Il capitano morale Lorenzo De Silvestri spiega il segreto del successo del Bologna: rapporti umani profondi e coesione di gruppo. Obiettivo: mantenere l'unità per raggiungere grandi traguardi.
Anche la voce di un capitano morale serve a fare fronte comune, e a diventare un corpo unico, all’inizio di una stagione che, dopo la meritata gloria conquistata a maggio, dovrà trovare non facili conferme. Ieri Lorenzo De Silvestri ha raccontato a Sky la specificità del modello Bologna.
"Il segreto – ha detto Lollo – sono i rapporti umani e il non codificarli: non fermarsi, cioè, ai ruoli di giocatore e dirigente ma cercare di andare oltre. Il Bologna non è solo giocatori da formare: è anche andare più in profondità e fare un ‘upgrade’ a livello emozionale e umano".
E’ anche questo il percorso in rossoblù e il senso, in aggiunta a quello tecnico, del trentaseienne De Silvestri, guida ‘spirituale’ soprattutto dei più giovani, ma oggi anche naturale interfaccia del gruppo con cui si confronta spesso Vincenzo Italiano per le questioni tecniche di un precampionato non privo di ostacoli.
"L’esempio del Bologna è nitido – dice il terzino rossoblù – per squadre che sulla carta partono dietro, ma in cui c’è un gruppo che sembra una famiglia, dove i dipendenti vivono le stesse emozioni dei calciatori e ogni giocatore vive a fondo il suo ruolo, indipendentemente dai minuti che gioca".
Conclusione: "Lo scorso anno si è creato questo tipo di meravigliose sensazioni e adesso dobbiamo cercare di mantenere la voglia di stare insieme e di sentirsi tutti importanti. Non è facile, ma è il nostro obiettivo: perché da soli si va veloci, ma uniti si va veramente lontano".
Così parla un terzino destro che a Casteldebole negli anni è diventato anche mental coach.
m. v.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su