.Il commento. L’uomo che urla ha riscritto ancora la Storia

Marchini Cinquanta Special, come la Vespa di Cremonini. Ma quant’è bello andare in giro con queste ali sotto i piedi?...

di GIANMARCO
10 marzo 2025
Bologna, Italy, September 2019 - Aerial view of Renato Dall'Ara Stadium

Bologna, Italy, September 2019 - Aerial view of Renato Dall'Ara Stadium

MarchiniCinquanta Special, come la Vespa di Cremonini. Ma quant’è bello andare in giro con queste ali sotto i piedi? Con il Milan, l’ha decisa Ndoye. Con il Cagliari, Orso. Ieri Cambiaghi. Terza vittoria di fila e cinquanta punti. Cin-quan-ta. Va scandito bene, sennò qualcuno potrebbe tirare via, dare quasi per scontato ciò che per tutti era impossibile. Magari sono gli stessi che, sotto il sole di Valles, storcevano il naso davanti allo stile più da direttore del traffico, che da direttore d’orchestra, di Vincenzo Italiano. Fischietto in bocca e sbracciate.

Ah, quante vedove di Thiago Motta c’erano, all’ombra dello Jochtal. Lo sapeva, lui, Italiano, perché c’era da urlare. C’era bisogno di scuotere un gruppo che rischiava di restare prigioniero di se stesso, dentro una favola. Italiano ha urlato tanto e forte. Ha convinto quei ragazzi che la differenza l’avevano fatta soprattutto loro e che quindi potevano rifarla ancora. E quei ragazzi sono diventati i Suoi ragazzi. Pronti a buttarsi per lui dentro qualunque fuoco e a buttare giù qualsiasi muro. La vittoria casalinga con il Milan mancava da ventitrè anni, quella con il Verona da otto. Dal fronte delle vedove, giustamente s’alzerà qualcuno per farci notare che la Champions non si vedeva da sessant’anni. Sacrosanto. E, infatti, riconoscenza eterna al lavoro di Thiago da Sao Bernardo do Campo. Ma adesso è il momento di Vincenzino da Ribera, la città delle arance. Dalla Sicilia con furore, ma anche con tanto rispetto per la panchina su cui andava a sedersi. La panchina del Bologna. I modi non saranno quelli di un sangue blu, ma la devozione con cui questo allenatore si è calato nel mondo rossoblù è quasi mistica. Qualcosa che ha a che fare con i sentimenti, con le viscere di un popolo. E le sue idee sono raffinate come e più di tanti suoi colleghi in abito scuro. Lo dice la classifica.

La Juventus di Thiago quarta è ad appena due punti. La Champions è di nuovo lì.C’è da urlare, sì: ma di meravigliosa incredulità.

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