Il designatore Rocchi, un mea culpa a metà "Rigore solare, ma non sospendo Di Bello"
Diffuso l’audio tra l’arbitro e il Var: "Attenzione, possibile penalty". "Fammi vedere solo un’altra prospettiva. No, sta fermo. Per me è no" .

di Marcello Giordano
Si è trattato di errore e di ingiustizia: ora è ufficiale. Alla vigilia di Bologna-Cagliari, i vertici arbitrali hanno reso noto l’audio del colloquio tra Di Bello e Fourneau relativo all’episodio incriminato di Bologna-Juventus e il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi ammette ciò che è apparso chiaro a tutti fin dal primo istante: "Abbiamo sbagliato".
Il motivo? "Check superficiale, troppo breve. Hanno commesso un errore in tre. Anzi, quattro con me", con Rocchi che prova a caricarsi il peso dell’errore, essendo stato lui a scegliere la squadra arbitrale per il match.
Eppure l’episodio era partito con il piede giusto, per così dire. "Possibile rigore", dice Fourneau di primo acchito, dopo che Di Bello lascia correre il contatto pensando che Ndoye e Iling siano spalla a spalla. Invece il rossoblù è davanti e il piede dello juventino incrocia quello di Ndoye. Le immagini lo evidenziano, ma Fourneau chiede ulteriori delucidazioni: "Fammi vedere solo un’altra prospettiva…. No, sta fermo, guarda... Per me è no. Check completato".
Dura solo 35 secondi, la revisione, con Var e Avar che cambiano inquadratura e non si concentrano sul contatto. L’errore più evidente di questo inizio stagione è servito e Rocchi non cerca scuse: "Check superficiale e troppo breve. Non si sono soffermati sul contatto, è rigore solare, tanto è vero che ai miei ragazzi non l’ho fatto nemmeno vedere, perché non ce n’è bisogno. Di Bello non ha visto che le posizioni dei due calciatori erano diverse e ha sbagliato. E a livello di regolamento sarebbe stato giallo per Iling e non rosso".
Rocchi precisa pure altro: "Il contatto Moro-Chiesa non è punibile, come pure il braccio di Lucumì, che è in appoggio". Insomma, i rigori che avrebbe voluto la Juventus e che, unite alle proteste rossoblù, hanno mandato su tutte le furie Allegri non c’erano. Quello che avrebbe potuto chiudere la partita per i rossoblù sì, cosa che aumenta i rimpianti per il pareggio subito in rimonta. Errore sì, malafede no, precisa Rocchi, che spiega che non punirà Di Bello. O meglio: "Io Di Bello non lo sospendo, non per un errore tecnico. Farà uno o due turni a casa, è internazionale e quando rientrerà farà il percorso solito".
Ma si scaglia pure contro le proteste rossoblù di Di Vaio negli spogliatoi e di Fenucci ai microfoni: "Ho letto e sentito cose, specie dai tesserati a caldo, che mi hanno fatto molto male. Vedo un atteggiamento verso gli arbitri che non va bene. Abbiamo sbagliato, la prima colpa è mia. Ma non possiamo fare notizia solo quando sbagliamo. No alla caccia all’arbitro, rispettateci. Non siamo infallibili, faremo altri errori, ma lavoriamo per correggerci". Questa volta, possibilmente, in fretta.
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