Bologna, Thiago Motta: "Il mio futuro? Non lo so. Ora dipende dalla società"

Motta si gode la vittoria con il Lecce: "Stagione stratosferica, è merito di questi ragazzi". Ma sulla sua permanenza dice: "I dirigenti sanno cosa penso. Spetta a loro".

di MASSIMO VITALI -
5 giugno 2023
"Il mio futuro? Non lo so  Ora dipende dalla società"

"Il mio futuro? Non lo so Ora dipende dalla società"

Bologna, 5 giugno 2023 – "Sono felice e orgoglioso di guidare questo gruppo, che quest’anno ha fatto qualcosa di fantastico. Entro nella storia del club? No, entriamo nella storia del club". Nel ventre dello Stadio di Via del Mare Thiago Motta declina la gioia al plurale, ma non scioglie fino in fondo tutte le riserve circa la sua permanenza sulla panchina rossoblù. In fondo basterebbero due parole: sì, resto. Thiago invece non rinuncia a dire le cose, ma soprattutto lancia un messaggio a proprietario e dirigenti. "Sono stato trasparente e chiaro – dice il tecnico –. Dopo i nostri incontri loro sanno quello che penso io e quello in cui possiamo migliorare. Adesso dipende dalle decisioni che prenderanno Saputo, Fenucci, Sartori e Di Vaio".

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Li cita tutti e quattro Motta, quasi per passare in rassegna gli uomini che dovranno regalargli un Bologna competitivo almeno quanto quello che ha chiuso alla grande la sua stagione ieri in Salento. Messaggio chiaro: io ho un altro anno di contratto, ma tocca a voi non smontare un giochino che ha funzionato. Inutile chiedergli di rispondere in altro modo alla domanda sulla sua permanenza. Motta ripete il concetto: "Dipende da loro. Io adesso parto per le vacanze per ricaricare la mente". Sottinteso: e voi costruitemi un Bologna degno di questo. C’è altro in fondo alla notte agitata di Lecce. Perfino un duro attacco a un giornalista della carta stampata con cui Motta non esita a scontrarsi a muso duro.

"Per tre mesi hai scritto cose non vere – dice Thiago –. Cose che forse vengono da dentro la società...". Il riferimento, non esplicito, è allo spinoso caso Arnautovic: ma in questo caso la bomba di fine stagione è doppia. Perché quando Motta attacca a testa bassa, il giornalista lancia implicitamente un’accusa anche a quel ‘pezzo’ di società da cui, a suo dire, sarebbe partita l’imbeccata.

Per fortuna c’è anche di che gioire nella notte che consegna ai rossoblù un nono posto, a 54 punti, che era un traguardo nemmeno lontanamente immaginabile quando otto mesi fa Thiago ereditò la squadra. "Siamo andati oltre ogni aspettativa – dice il tecnico –. Non era scontato venire a Lecce, contro una squadra che salvandosi ha fatto una grande impresa e che voleva festeggiarla davanti alla sua gente. Questo mi rende orgoglioso: aver contribuito, con il mio lavoro, a partecipare a questa impresa. Questi ragazzi con il loro lavoro, con il loro impegno e la loro ambizione mi hanno reso felice. E per questo li ringrazio: perché hanno sempre dato il massimo. Così come ringrazio i nostri tifosi, che ci hanno seguito anche a Lecce". Non è però un finale al miele. Come l’uscita di scena polemica dalla sala stampa di Lecce. Tra vacanze annunciate, duelli rusticani e quel ‘sì, resto’ che anche ieri è rimasto in canna.

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