"Il rinnovo? Thiago Motta felice a Bologna, ora conta solo il Verona"
Thiago Motta, tecnico del Bologna, è felice di allenare in rossoblù e sta lavorando con il gruppo rinforzato dal mercato per affrontare l'Hellas Verona. Motta ricorda che il mercato non può garantire automaticamente una squadra migliore, ma ha fiducia nei suoi giocatori.
Presente (il Verona) e futuro (il rinnovo di contratto): in due concetti c’è tutto il senso di Thiago in rossoblù. "Guardate la mia faccia – dice il tecnico indicando un sorriso a trentadue denti –. Io sono già felice di allenare qui. C’è un dialogo normale con il presidente e si va avanti con i tempi giusti. Ma ora siamo tutti focalizzati sul Verona".
Certo farebbe notizia il contrario: un allenatore che ha bisogno di assemblare in fretta un gruppo uscito rinforzato dal mercato che mette davanti a tutto la questione personale del rinnovo. Questo non è Motta.
Anzi: Motta ieri ha ricordato che nel calcio non c’è nulla di scontato, tantomeno che un Mercato con la maiuscola come quello fatto a Casteldebole si traduca automaticamente in una squadra migliore. "Sul mercato abbiamo fatto un buon lavoro, ma che oggi ci sia più qualità lo vedremo poi – dice Thiago frenando i facili entusiasmi –. Non posso dimenticare quello che hanno fatto Marko, Roberto, Nicola, Gary e tutti gli altri ragazzi che in estate sono andati via. Quelli erano giocatori forti e al loro posto sono arrivati altri giocatori forti: l’importante è continuare a fare bene il nostro lavoro, le analisi le faremo alla fine".
Freuler, Karlsson, Ndoye, Saelemaekers ("contro il Verona Alexis non ci sarà ma spero che possa tornare in gruppo la prossima settimana"), Fabbian, Kristiansen, Kalafiori, Beukema: il calcio non è una collezione di figurine, ma sfogliando l’album rossoblù è difficile ipotizzare un Bologna più debole. Intanto è importante che le nazionali abbiano restituito a Motta giocatori sani e motivati, ancorché un po’ fiaccati dai minutaggi e dal ‘jet lag’. Chi con la Svizzera ha giocato due partite da titolare è, invece, Freuler che spera di strappare una maglia da titolare nonostante i pochissimi allenamenti con i nuovi compagni. "Remo è in condizione di giocare dall’inizio: lui come tutti quelli che porterò a Verona", taglia corto Thiago.
Quanto a Lucumì, pure lui due volte in campo con la Colombia ma dall’altra parte dell’oceano, "Jhon sta bene ma anche Riccardo (Calafiori, ndr) è pronto per giocare".
Piccoli non-indizi di formazione, perché per quanto sia un allenatore stramoderno Motta conserva anche i tratti degli allenatori tradizionalisti, non rinunciando mai al tanto caro vezzo della cosiddetta pretattica. Va da sé che nel suo calcio conti di più la gestione del gruppo che i segreti di formazione da non svelare ai giornalisti. "A me piace una rosa non lunga – dice il tecnico –. Ne preferisco una corta e di qualità, in cui tutti si sentano di poter partecipare. Ma durante la sosta era snervante fare dei sei contro sei, per questo abbiamo giocato due amichevoli (con Reggiana e Arezzo, ndr) da cui ho ricavato ottime indicazioni".
Il resto è la consueta ode all’avversario di turno: "L’Hellas ha sei punti, ha passato il turno in Coppa Italia, ha un bravissimo allenatore che lo scorso anno a Lecce ha fatto un grande lavoro. Quindi meritano il nostro massimo rispetto". Rispetto e autostima, però, in Motta vanno di pari passo: "Noi abbiamo un’idea, uno stile di gioco e quello dev’essere dal primo all’ultimo minuto. Il Verona va affrontato con coraggio, testa ed equilibrio: ma senza snaturare le nostre caratteristiche". Intanto un anno se n’è andato da quanto Thiago piantò le tende qui.
Voto di Motta al Motta rossoblù? "Il voto lo lascio dare a voi – sottolinea il tecnico rossoblù– : posso solo dire che io non sono soddisfatto, perché voglio sempre di più. Quello che abbiamo fatto ora non significa niente, bisogna solo continuare a lavorare a testa bassa per fare meglio".
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