Il rossoblù ha bruciato le tappe. Ha stregato subito Italiano. E adesso vola
Dominguez viene dalla doppietta al Verona, Saelemaekers dallo show nel derby: sono gli uomini del momento per Bologna e Roma
Largo al ‘Nene’: Italiano ci pensa. Ma soprattutto ci pensano Orsolini e Ndoye, che forse in questi giorni a Casteldebole si guardano negli occhi ponendosi vicendevolmente la domanda: domenica chi di noi due dovrà accomodarsi in panchina? Mica è detto che accada. In materia di formazione Vincenzo Italiano spesso è imperscrutabile come il terzo segreto di Fatima. Però non è scontato sfilare di dosso la maglia al classe 2003 argentino che col Verona, nonostante l’esito finale funesto, il 30 dicembre al Dall’Ara è stato ‘hombre del partido’, con una doppietta che resterà negli annali.
Dove lo trovi un ragazzo di ventuno anni che alla sua sesta apparizione in campionato firma due gol, frutto di scaltrezza e piede educatissimo (nel suo caso il destro), e che alla doppietta abbina una prestazione fatta di continui uno contro uno vittoriosi che a un certo punto della partita avevano fatto saltare i meccanismi difensivi dell’Hellas? Lo trovi in Argentina, dove anche adesso Sartori e Di Vaio non a caso stanno dirigendo le loro attenzioni, magari per portare in dote a Italiano nel cuore della stagione un altro Castro o altri due Dominguez: anche Nicolas, oggi secondo in classifica col Nottingham Forest in Premier League, sbarcò a Casteldebole a gennaio: era il 2020.
Da un Dominguez all’altro è cambiato il ruolo, ma resta il marchio di fabbrica degli argentini ‘pronti subito’. Così pronti da scalzare in poche partite le gerarchie delle fasce d’attacco mettendo a rischio la titolarità di due pilastri come Orsolini e Ndoye? Visto il tour de force di una gara ogni tre giorni che accompagnerà i rossoblù nel prossimo mese è un problema che da domenica sera Italiano non si porrà più. Ma per la Roma, il problema, e il conseguente dubbio, si pone eccome. Giovedì, nell’amichevole a porte chiuse col Corticella, Dominguez è stato provato a destra, ovvero sulla stessa mattonella dove non brillò nella trasferta col Torino del 21 dicembre, tanto che Italiano nell’intervallo lo sostituì con Orsolini.
Col Verona, invece, ‘Benja’ è stato riportato a sinistra, dove aveva fatto il suo esordio col Genoa il 19 ottobre al Ferraris. Risultato: un autentico ciclone che si è abbattuto sulla difesa del Verona meritandosi gli applausi scroscianti del Dall’Ara. Ecco perché Italiano riflette anche sull’opportunità di optare per un’esclusione eccellente: anche ma non solo. Sull’altro piatto della bilancia ci sono i 6 gol di Orsolini in campionato e i 3 di Ndoye, per giunta segnati in due partite (doppietta al Venezia e gol alla Juve), nonché il peso specifico che hanno Orsolini e Ndoye nell’economia del gruppo. Rompicapo che verrà sciolto solo in extremis.
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