Il tecnico smonta la squadra spesso e volentieri: ma i risultati non cambiano per l’apporto del gruppo. Italiano tra record di punti e coop del gol. Ora c’è la Dea in Coppa Italia per fare la storia

Se si volta indietro Vincenzo Italiano rivede i giorni complicati di Valles, quando in ritiro gli mancava mezza...

di MASSIMO VITALI
3 febbraio 2025
Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano, 47 anni, prima stagione rossoblù

Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano, 47 anni, prima stagione rossoblù

Se si volta indietro Vincenzo Italiano rivede i giorni complicati di Valles, quando in ritiro gli mancava mezza squadra e le certezze di poter replicare una stagione che tutti legittimamente etichettavano come ‘irripetibile’ non albergavano nemmeno nelle teste dei più inguaribili ottimisti.

Se guarda attorno a sé oggi Italiano tocca invece con mano ciò che nel frattempo è diventato il suo Bologna: una squadra che se anche la smonti pezzo per pezzo non cogli una sensibile differenza tra titolari e riserve. Sabato col Como l’hanno decisa De Silvestri e Fabbian, marcatori per una notte che figurano rispettivamente al quindicesimo e al diciassettesimo posto nella classifica dei rossoblù con più minutaggi in campionato.

E’ la forza del gruppo, la stessa che ha allargato a 14 i soci della ‘cooperativa del gol’. L’ultimo iscritto è stato proprio l’intramontabile ‘Lollo’, che a 36 anni in questa stagione non era ancora andato a referto lui che di zuccate decisive in rossoblù ne ha già firmate più di una nelle gestioni Mihajlovic e Motta.

A proposito di Motta: ieri Thiago, avendo la Juve battuto l’Empoli in rimonta, ha di nuovo messo la freccia in classifica. Idem la Fiorentina, vittoriosa col Genoa. Cambia poco: 37 punti dopo le prime 22 partite di un campionato di A il Bologna non li aveva mai fatti da quando si assegnano i tre punti alla vittoria.

E anche immaginando di assegnare i tre punti alla vittoria a tutti i tornei del passato, era dal 1966-67 che i rossoblù non centravano quota 37.

Tutti validi motivi per guardare negli occhi domani notte la Dea senza correre il rischio di restarne abbagliati. I quarti di Coppa Italia bussano alle porte e dopo i cammini recenti di Atalanta e Bologna viene fatto di chiedersi chi questa notte, tra Italiano e Gasperini, si addormenterà con la testa più affollata di pensieri.

Affrontare questo Bologna è diventato un mezzo incubo per tutti, a maggior ragione per un’Atalanta che sabato col Torino non ha offerto la miglior versione di sé e che arriva all’incrocio di Coppa con almeno sei assenti per infortunio: Carnesecchi, Kolasinac, Scalvini, Kossounou, Lookman e Scamacca.

Anche Italiano ha le sue gatte da pelare con i forfait certi di due pilastri come Orsolini e Ferguson, ma il suo Bologna oggi ha una capacità ‘adattativa’ agli avversari che non può essere sfuggita allo stratega Gasperini, uno che ogni volta che a Bergamo arriva il Bologna vede i sorci verdi ripensando alle due sconfitte interne in campionato contro i rossoblù di Thiago che i nerazzurri hanno rimediato nel 2022-23 e 2023-24.

Domani notte al Gewiss Stadium sarà un’altra storia. Ma la Storia, questa volta, può scriverla il Bologna.

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