Il tifoso giapponese nell’ultimo mese sempre al seguito della squadra. Syu, da Hirakata a via del Mare

Da Hirakata, città nella prefettura di Osaka, a Bologna e ritorno. Ancora una volta. La passione rossoblù di Syu Fuka...

di GIANLUCA SEPE
9 febbraio 2025
Da Hirakata, città nella prefettura di Osaka, a Bologna e ritorno. Ancora una volta. La passione rossoblù di Syu Fuka...

Da Hirakata, città nella prefettura di Osaka, a Bologna e ritorno. Ancora una volta. La passione rossoblù di Syu Fuka...

Da Hirakata, città nella prefettura di Osaka, a Bologna e ritorno. Ancora una volta. La passione rossoblù di Syu Fuka non si esaurisce, ancor di più nell’anno delle magiche notti di Champions League. Il tifoso del Sol Levante che sotto le Due Torri ha trovato la passione sportiva è nuovamente in città: era arrivato per Bologna-Roma e rimarrà fino al 13 febbraio. Nel mezzo tanto partite a seguire Castro e compagni, non solo al Dall’Ara ma in trasferta, a Bergamo ad esempio per lo storico successo contro l’Atalanta che è valso la semifinale di Coppa Italia e oggi a Lecce, ultima fatica prima di volare nuovamente in Giappone. Con calma impassibile e il sorriso pronto a esplodere, Syu non si è fatto scappare l’inaugurazione della mostra Shirts of Light al Macron Store di Galleria Cavour, dove le casacche rossoblù sono diventate opere d’arte.

Immancabile una foto con Marco Di Vaio e un po’ di tempo passato a fissare quelle maglie griffate da quei colori che lo affascinano: "Dalla partita con la Roma le ho viste tutte, andrò anche a Lecce. Sono molto contento per la Coppa Italia, ero in curva con i tifosi. Seguo sempre la squadra e quando sono a Bologna vado sempre allo stadio ovunque giochi il Bologna. E’ una stagione fantastica. Spero finisca come lo scorso anno, magari in Champions, ma credo che guadagneremo un posto in Europa. Il giocatore più bravo? Tifo per tutti alla stessa maniera, ma Castro è davvero forte. Mi è dispiaciuto molto per l’infortunio che è capitato a Ferguson e poi anche a Orsolini. Spero tornino presto perché abbiamo bisogno di entrambi".

Gianluca Sepe

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