In palio non solo l’Europa. Quanti intrecci col Milan. Tra ex e tante polemiche

Il Bologna non ha dimenticato le parole seguite al rinvio della gara a ottobre. Il presidente rossonero Scaroni si è rivolto al Tar per la decisione di Lepore. .

di MARCELLO GIORDANO
25 febbraio 2025
Davide Calabria, 28 anni, è cresciuto nel Milan ed è stato pure capitano (Schicchi)

Davide Calabria, 28 anni, è cresciuto nel Milan ed è stato pure capitano (Schicchi)

Dal campo al mercato, passando per Lega e politica, Bologna-Milan è la partita degli intrecci e quello principale riguarda l’Europa: perché è scontro direttissimo. Intrecci tra passato, presente e futuro: come Saelemaekers, uno degli uomini svolta del Bologna da Champions, ora a Roma, ma ancora di proprietà dei rossoneri.

E siccome a pescare calciatori a caccia di spazio e rilancio, la dirigenza rossoblù si è trovata bene, quest’anno è arrivato il seguito: Pobega in estate, arrivato in prestito oneroso a un milione con riscatto a 11.

E’ un’operazione simile a quella impostata per Saelemaekers, ma in virtù del fatto che Pobega guadagnerebbe meno in caso di riscatto (un milione di ingaggio), il riscatto è quasi certo: ma solo in caso di Europa. E’ arrivato pure Calabria, in rotta con l’ambiente e con Conceicao, in prestito: a giugno andrà in scadenza e si vedrà.

Si vedrà anche quale sarà il futuro del Milan e della dirigenza: perché senza Europa sarà rivoluzione: con o senza partecipazione alle coppe europee cambieranno anche programmi e possibilità del Bologna ed è questo il punto di contatto che si affrontano in uno scontro diretto importantissimo, fondamentale, anche se non ancora da dentro o fuori.

Dagli incroci di mercato centrati a quelli mancati: vedi Zirkzee, che in estate fu obiettivo sfumato di un Milan che in estate ripiegò poi su Morata e Abraham, salvo rifarsi il look a gennaio con Joao Felix e Gimenez. A proposito di colpi mancati: Gabbia è stato sondato un paio di volte negli ultimi due anni, ma il Milan non lo ha mai fatto partire e quando fissò il prezzo (15 milioni) fu ritenuto eccessivo.

Ma non si può non citare un nome su tutti: Zlatan Ibrahimovic. Perché nel 2019 MIhajlovic chiese alla sua dirigenza di portare l’allora trentottenne attaccante a Bologna ed ebbe scambi di telefonate e messaggi per provare a convincere lo svedese chiudere l’esperienza nella Mls con la maglia dei Galaxy e tornare in Italia, sotto le Due Torri.

Niente da fare, sarebbe tornato nel 2020, ma per trascinare il Milan di Pioli allo scudetto. "Avessi accettato Bologna lo avrei fatto gratis e solo per lui", rivelò in seguito Ibra, che con Sinisa fece vacanze e cantò a Sanremo. Non sarebbe mai stato un suo giocatore, però. Uomo bandiera del Milan, discusso come dirigente in questa stagione, come discusso a Bologna è Scaroni, che ha portato al Tar il sindaco di Bologna Lepore per il rinvio dell’andata, in seguito all’alluvione, di cui il Dall’Ara porta ancora i segni addosso.

Non è detto che ci sia incrocio tra i due, perché a Casteldebole non hanno ancora conferma sulla presenza o meno del primo cittadino.

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