Italiano, traversata da Champions: "Una vittoria da squadra matura"

L’allenatore:"Giocare al Penzo è arduo per chiunque, noi avevamo tanti ragazzi reduci dalle nazionali"

di MASSIMO VITALI
30 marzo 2025
La squadra in vaporetto: foto di Davide Calabria. Nel riquadro,. Italiano (Schicchi)

La squadra in vaporetto: foto di Davide Calabria. Nel riquadro,. Italiano (Schicchi)

"Vittoria da squadra matura", sentenzia Vincenzo Italiano. Ed è la definizione migliore per dipingere tre punti Champions scolpiti nella concretezza e, per qualche tratto di partita, perfino nella sofferenza. Ma poi c’è l’arte e qui sale in cattedra Riccardo Orsolini, autore di un gol che per raffinatezza stilistica sembra una tela rubata a una pinacoteca della Laguna.

"Sono contento per Orso che ancora una volta è stato decisivo – dice il tecnico rossoblù –. Sta ritornando l’Orsolini di prima dell’infortunio, quando ci è toccato rinunciare a lui nel suo momento migliore".

In una recente intervista Orso ha definito Italiano il miglior allenatore d’Italia: chissà se Vincenzo si sente di ricambiare l’elogio alla voce esterni d’attacco.

Sorride il tecnico rossoblù: "Orso ha la capacità di essere incisivo e concreto: per chi gioca nella sua posizione è una qualità grandiosa. La sua concretezza lo rende speciale. Quest’anno è andato nuovamente in doppia cifra e questo è tanta roba".

Tanta roba è anche uscire con la vittoria in tasca dal Penzo, un campo in cui, a dispetto della classifica deficitaria del Venezia, in tanti hanno lasciato punti: di recente perfino Lazio e Napoli.

"Giocare qui adesso è diventato difficile per tutti – aggiunge –. E noi avevamo tanti giocatori reduci dagli impegni con le nazionali: non è scontato venire qui e fare una partita come quella che ha fatto la mia squadra. E’ vero, il Venezia ci ha anche fatto soffrire e ci abbiamo messo una pezza con le parate di Skorupski. Ma intanto godiamoci questa classifica bella e questa vittoria".

Sottinteso: cominciando già da oggi a pensare alla semifinale d’andata di Coppa Italia con l’Empoli, in programma martedì al Castellani. Chissà se in Toscana la maglia di centravanti sarà di nuovo sulle spalle di Dallinga, che ieri ha stretto i denti lottando contro più avversari: i difensori del Venezia, la pubalgia e la ruggine accumulata nelle ultime settimane.

"Thijs non giocava da tanto tempo e adesso lo stiamo un po’ gestendo – spiega Italiano assolvendo il suo centravanti di scorta nonostante una prova opaca –. Mi è piaciuto soprattutto nel secondo tempo, quando è entrato nell’azione del gol. Alla fine era cotto e ho dovuto toglierlo".

Nel secondo tempo il tecnico ha sostituito anche un Calabria nella circostanza tutt’altro che impeccabile. "Era già ammonito – osserva Italiano – e temevo il secondo giallo. Specie dopo che era entrato Haps, un calciatore bravo a puntarti".

Tutto è bene quel che finisce bene. E ancora una volta la squadra è venuta fuori alla distanza, con un gol segnato a inizio ripresa.

"Che indicazioni do ai ragazzi nell’intervallo? E’ un segreto – scherza Italiano –. La verità è che questa squadra è cresciuta e sa che nel secondo tempo inizia un’altra partita e bisogna continuare ad andare forte senza essere superficiali. Bastano pochi minuti per incidere sulla partita. Questo lo hanno fatto anche oggi i subentrati".

E anche così si coltiva la pianticella Champions.

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