Italiano, una questione di orgoglio: "Bravi, non ci siamo mai disuniti"

I dubbi sui cinque minuti finali del primo tempo: "Dovremo riparlarne, abbiamo rischiato di vanificare tutto"

di MASSIMO VITALI
15 febbraio 2025
Il Bologna batte il Torino in volata: esplode la gioia di Vincenzo Italiano (Ansa)

Il Bologna batte il Torino in volata: esplode la gioia di Vincenzo Italiano (Ansa)

La vittoria impacchettata dal suo uomo di fiducia Biraghi. I cinque minuti "di ordinaria follia" (testuale) che nel primo tempo potevano far saltare il piano gara e su cui martellerà i suoi in settimana. Il balletto dal dischetto tra Ndoye e Castro che ha premiato la freddezza del cecchino Dan. Ma, soprattutto, il sangue freddo e il cuore caldo di un gruppo che nella ripresa, sotto di un gol, ha trovato la forza di ribaltare la partita. Se Italiano rilegge la sfida col Torino per trovare spunti non ha che l’imbarazzo della scelta.

"Abbiamo vinto con merito – dice – anche se in quei cinque minuti sul finire del primo tempo ho rivisto gli errori che abbiamo commesso col Verona. Sono momenti in cui stacchiamo la spina e non deve succedere, perché abbiamo rischiato di vanificare una prima di partita giocata alla grande".

Tutto è bene quel che finisce bene. Anche perché poi, dopo l’intervallo, si è giocata un’altra partita: Toro in vantaggio e rimontona rossoblù. "La reazione quando siamo andati sotto 1-2 è di una squadra che non si è mai disunita – aggiunge –. Abbiamo continuato a cercare le soluzioni che avevamo studiato e che sapevamo che avrebbero messo in difficoltà il Torino, come la palla lunga per i nostri attaccanti".

A proposito di attaccanti: c’era una volta un’ala che non riusciva a essere uomo-gol. Quell’ala si chiama Ndoye, che ieri ha firmato una pesantissima doppietta. "Quando Dan gioca così è trascinante", ammette Italiano. Sul rigore ‘conteso’ a Castro: "Ormai i due fanno quel giochino per scaramanzia, era già successo col Venezia. C’è una lista di rigoristi e il primo è Dan, che in questo momento dagli undici metri è il più lucido. Santi questo lo sa".

Santi, al secolo Santiago Castro, ha poi risolto la partita con la perseveranza di un pallone portato in area granata con i denti e con le unghie. Ecco il retroscena: "Nelle ultime partite non lo avevo visto tanto brillante. In settimana poi ha fatto un paio di allenamenti a parte per un fastidio al polpaccio. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) gli ho chiesto: ‘Dan come stai?’. Lui mi ha risposto: ‘Sto al centoventi per cento’. E lì ho capito".

Italiano ha capito in fretta un’altra cosa: "Castro ha solo vent’anni, ma ha tutto per diventare un top player". Mentre il Bologna ha tutto per restare in corsa per l’Europa. "Aggiungiamo tre punti fantastici alla nostra classifica – taglia corto –. E’ una vittoria importantissima e bella, perché è bello portare a casa i tre punti quando giochi prima degli altri".

Tiratina d’orecchi finale per Dominguez: "L’uno contro l’uno glielo ha dato il padreterno ma deve imparare a riempire di più l’area". Cosa insegna questa vittoria al Bologna? "Che bisogna restare sempre dentro la partita. Nei minuti finali a volte abbiamo perso punti, stavolta ne abbiamo presi tre. Ma di quei cinque minuti di blackout riparlerò coi ragazzi...".

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