Joey Saputo: il trionfo del patron canadese con la Coppa Italia a Bologna

Joey Saputo riporta la Coppa Italia a Bologna dopo 51 anni, mantenendo le promesse e conquistando i tifosi.

di ALESSANDRO GALLO
15 maggio 2025
Joey Saputo riporta la Coppa Italia a Bologna dopo 51 anni, mantenendo le promesse e conquistando i tifosi.

Joey Saputo riporta la Coppa Italia a Bologna dopo 51 anni, mantenendo le promesse e conquistando i tifosi.

Gira il campo felice. Impazzito di gioia, il nostro Joey, con la medaglia al collo, la coppa tra le mani. Già, la Coppa Italia. La coppa di Joey Saputo, il primo trionfo del patron che viene dal Canada e ha tenuto duro, nel corso degli anni, con il suo basso profilo, con i modi gentili e pacati di un vecchio gentiluomo. A Joey Saputo hanno dato prima la cittadinanza onoraria, poi il titolo di ‘Ambassador’. E adesso, dopo aver riportato Bologna alla conquista di un titolo che le Due Torri inseguivano da 51 anni, cosa gli offriranno? Il titolo di sindaco è nelle mani di Lollo De Silvestri: cosa offrire a Joey Saputo? Che battendo il Milan, nella finale di Coppa Italia, ha avuto la meglio, in un insolito derby nordamericano, di Gerry Cardinale. Al patron rossoblù va dato atto di aver mantenuto fede alle sue promesse. Aveva chiesto dieci anni di tempo per riportare il Bologna agli antichi fasti. E in dieci, dalla serie B, ha portato il Bologna non solo alla conquista della Coppa Italia – l’ultima era del 23 maggio 1974, c’era ancora capitan Giacomo Bulgarelli –, ma anche in Champions.

A Saputo va dato atto anche di aver coniato uno degli aggettivi più bizzarri e centrati. Ai tempi di Thiago, in una serata in cui Joey era ospite di un circolo cittadino, ecco la frase ad hoc. "Motta? E’ bravo, ma un po’ stranino". Così Thiago lo Stratega, ’il Profe’ come lo chiamavano i suoi ragazzi, è diventato per tutti lo ‘Stranino’. ‘Stranino’, invece, Joey non lo è mai stato. Forse all’inizio un po’ defilato. Non per snobismo, ma per carattere. Poi, a lui, la città chiedeva solo una cosa (non da poco, per altro): la solidità economica. Joey ci ha messo quasi 300 milioni costruendo una squadra solida.

Casteldebole, anzi, il Niccolò Galli, è uno dei centri più attrezzati che ci siano in Italia. Fenucci, Sartori e Di Vaio un terzetto di attaccanti di razza che si completano. Ognuno con le sue caratteristiche. E partendo così, Joey ha dato vita a un gruppo di grande valore. Ha trovato anche un dirigente al quale ispirarsi. Nel corso degli anni – Joey non poteva conoscere tutta la storia, ma si è messo lì e l’ha studiata : Saputo ha capito quale sia il dirigente al quale ispirarsi. Ha citato Renato Dall’Ara, il presidente dell’ultimo scudetto.

Joey non ha mai promesso lo scudetto perché in Italia è difficile allontanarsi da un gruppetto ristretto del quale fanno parte Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma e Lazio. Il Bologna cresce e Joey non molla. A casa sua, a Montreal, ha costruito uno stadio che porta il suo nome. Qua, Joey, sa che il nome Dall’Ara è sacro. Ma sa anche che solo con un impianto più moderno può cercare non tanto di pareggiare i conti - impresa pressoché impossibile -, ma quantomeno di abbassare i costi. Joey ci crede e, siccome lui non è ‘Stranino’, ma molto concreto, lotterà fino alla fine. Intanto, per la gioia dei suoi tifosi, ha riportato a Bologna la Coppa Italia. Joey Saputo? Santo subito, come hanno scritto in curva. E chi si azzarda a dar torto ai tifosi?

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